Continua fino all’8 luglio la rappresentazione del “Paradiso” di Dante di Martinelli e Montanari per il Ravenna Festival

Dopo le prime tre rappresentazioni – il 24, 25, 26 giugno – e la pausa di lunedì 27, questa sera 28 giugno torna il “Paradiso” atto conclusivo della trilogia dantesca di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari per il Ravenna Festival. Le repliche continueranno fino all’8 luglio (tutti i giorni tranne il lunedì) dalla Tomba di Dante alle 20.

È reale l’Inferno, la cui atroce operosità continuerà anche dopo il Giorno del Giudizio. Anche la montagna del Purgatorio è tangibile, ma svanirà alla fine dei tempi, quando anche l’ultima anima si sarà librata in volo verso il cielo. E il Paradiso? Un copione celeste, un mirabile spettacolo allestito per lo spettatore Dante. Teatro, insomma. Teatro che, nella commissione di Ravenna Festival a Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, diventa itinerante e musicale, la città un palcoscenico, i cittadini – seicento quest’anno – coinvolti in tutte le fasi del Cantiere Dante.

Paradiso Martinelli Montanari
Paradiso Martinelli Montanari

Il viaggio iniziato nel 2017 con Inferno, proseguito con Purgatorio nel 2019, si corona con Paradiso, ultima anta del trittico Chiamata pubblica per la Divina Commedia. Si parte alle 20 dalla Tomba di Dante fino a immergersi nel vivo vortice di anime ai Giardini Pubblici – su cui si affaccia l’armoniosa architettura rinascimentale della Loggetta Lombardesca – con le musiche di Luigi Ceccarelli, le luci di Fabio Sajiz, scene e costumi degli allievi dell’Accademia di Brera. Al centro di questa nuova colossale produzione del Festival, in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro e con il contributo straordinario del Comune di Ravenna, c’è la parola “allegrezza”, perché il Paradiso è la cantica della gioia che si fa suono, danza, festa dionisiaca, un inno alla carne trasfigurata – “tra la carne e il cielo,” per dirla con Pasolini.

“Questo percorso dantesco rafforza una visione che da decenni sorregge il nostro operare: il teatro vive se sa farsi ‘arte’ nel dialogo con la vita e la città – sottolineano Marco Martinelli ed Ermanna Montanari – Come il poeta e cittadino Dante Alighieri sapeva, la politica e la tensione alla bellezza sono le due facce della stessa spiritualità. Nella Commedia, lo spettatore gioca un ruolo preciso: è lui stesso Dante, l’everyman, il pellegrino che dal fondo della selva oscura prima scende nelle viscere della terra, poi sale la montagna del Purgatorio e si ritrova a scalare i cieli insieme a Beatrice, fino alla visione beatifica del XXXIII canto. Per il Paradiso abbiamo scelto alcune figure, da Piccarda Donati a Giustiniano, da San Tommaso a Cacciaguida, San Pier Damiani, San Pietro…L’ascesa spirituale di quell’uomo smarrito segna al tempo stesso una metamorfosi dell’universo sonoro, dalle grida infernali fino all’armonia delle sfere celesti, dove luce e suono sono un’unica vertigine.”

Marco Martinelli ed Ermanna Montanari ci insegnano, dopo tutto, che i classici non basta metterli in scena; bisogna “metterli in vita”, perché i capolavori delle epoche passate non significano nulla se non si fanno carne e sostanza nel nostro presente. E allora è necessario rimetterle in circolo quelle parole, scatenarle perché diventino azione, a metà fra sacra rappresentazione medievale e teatro di massa di Majakovskij. A proposito di parole, la terza Cantica è trapunta di neologismi – il più vistoso indizio della tensione a cui Dante sottopone la lingua italiana, perché sia all’altezza del paradosso di raccontare l’indicibile. Il primo fra questi neologismi è, nel Canto I, trasumanare, ovvero andare oltre i confini dell’umano. È quello che accade al poeta-viaggiatore quando ascende verso la sfera del fuoco, cioè la zona intermedia fra il mondo terreno e il Cielo della Luna (il verbo trasumanare avrebbe trovato vita moderna, guarda caso, nel titolo dell’ultima raccolta poetica di Pasolini, Trasumanar e organizzar).

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org / Biglietti: posto in piedi 20 Euro (ridotto 18)

Paradiso Martinelli Montanari
Paradiso Martinelli Montanari
Paradiso Martinelli Montanari

Paradiso – Chiamata pubblica per “La Divina Commedia” di Dante Alighieri

  • ideazione, direzione artistica e regia Marco Martinelli e Ermanna Montanari
  • musiche di Luigi Ceccarelli
  • commissione di Ravenna Festival
  • in scena Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Camilla Berardi, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Alessandro Renda, Salvatore Tringali e le cittadine e i cittadini della Chiamata Pubblica
  • collaborazione alle musiche di Vincenzo Core chitarra elettrica, Raffaele Marsicano trombone, Giacomo Piermatti contrabbasso, Gianni Trovalusci flauti, Andrea Veneri live electronics e con Mirella Mastronardi voce
  • sound design Marco Olivieri
  • spazio scenico allieve e allievi della Accademia di Belle Arti di Brera Milano – Scuola di Scenografia Eleonora Battisi, Hefrem Gioia, Umberto Kilian D’Annolfo, Martina Maria Pisoni, Giada Ratti, Valentina Silva, Alessia Soressi coordinati da Edoardo Sanchi con Ludovica Diomedi, Elisa Gelmi e Matilde Grossi
  • costumi allieve della Accademia di Belle Arti di Brera Milano – Scuola di Costume Beatrice Alberti, Valeria Benatti, Caterina Lanza, Alessia Lattanzio, Lidia Zanelli, Bingqian Zhu coordinate da Paola Giorgi con Federica Famà e Flavia Ruggeri
  • disegno luci Fabio Sajiz
  • produzione Ravenna Festival/Teatro Alighieri in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, con il contributo straordinario del Comune di Ravenna

Un “Paradiso” a Ravenna Festival che s’è fatto attendere ma è uno stupore di luci, suoni e poesia fra pace e guerra, Dante e Pasolini, Papa e San Francesco