Faenza. Progetto Sacrum Facere valorizza una grande scenografia di Romolo Liverani

Sacrum Facere è un progetto del Museo Diocesano di Faenza che intende riscoprire un’opera d’arte unica nel suo genere, una grande scenografia di Romolo Liverani, pittore faentino del XIX secolo.
Questa imponente opera mette in scena i drammi sacri sulla passione e morte di Cristo ed è stata realizzata per la Chiesa di S. Maria dell’Angelo a Faenza, luogo nel quale sarà nuovamente esposta.
Solo con il tuo contributo sarà possibile riallestirla e renderla accessibile alla comunità e a tutti gli amanti dell’arte, affinché sia nuovamente sfondo di opere teatrali, musicali e artistiche.

Il progetto

Il pittore e scenografo faentino Romolo Liverani dipinse per la chiesa di Santa Maria dell’Angelo un grandioso apparato scenografico per la rappresentazione dei drammi sacri legati alla devozione del Venerdì Santo. Questa straordinaria scenografia, imponente per le dimensioni e per la resa teatrale, è stata restaurata ed esposta diversi anni fa e mai più ripresentata al pubblico.

Il progetto, che potremo realizzare solo grazie al tuo contributo, prevede tre fasi distinte con l’obiettivo di valorizzare al meglio l’immenso potenziale artistico (pittorico, scenografico, drammaturgico, culturale) dell’opera. Un primo tempo (novembre-dicembre 2022) è dedicato alla verifica dello stato di conservazione, ad una eventuale opera di consolidamento pittorico e strutturale dell’impalcatura portante. Dopo questa prima verifica, che sarà accompagnata da un tempo di studio sull’autore e sull’opera attraverso una fase di ricerca documentaria che prevede anche la pubblicazione dei risultati della ricerca, si intende allestire la scenografia del Liverani nella sua cornice originaria (gennaio-febbraio 2023), la chiesa di Santa Maria dell’Angelo. Una terza fase del progetto consiste nella valorizzazione e fruizione dell’opera. Nella terza fase (marzo-luglio 2023), che vede l’opera allestita, si intendono organizzare conferenze, visite guidate, eventi musicali, poetici e teatrali che sappiano leggere e reinterpretare, anche in chiave contemporanea, la potenza espressiva del teatro sacro ottocentesco. Sempre in questo periodo si intendono invitare le scuole del territorio di ogni ordine e grado anche attraverso la possibilità di laboratori. L’opera del Liverani sarà inoltre messa in dialogo con opere d’arte antiche e contemporanee.

La somma raccolta serve per finanziare tutte e tre le fasi del progetto.

Il teatro sacro di Romolo Liverani

La scenografia del Liverani è un’opera unica sia per le dimensioni (m 11 x 9 circa), sia per il contesto originario in cui è stata pensata, realizzata, e ancora oggi, collocata, sia per lo stile peculiare del teatro sacro ottocentesco che non ha altre testimonianza così significative sul territorio. Aiutaci a riportare alla luce quest’opera di immenso valore per mostrarla ancora una volta a tutti!

Il progetto intende valorizzare e rendere fruibile questo immenso patrimonio storico e culturale che da molti anni non è stato accessibile al pubblico. Inoltre, c’è da rilevare la richiesta da parte di più persone e istituzioni di poter nuovamente vedere esposto l’apparato ottocentesco pensato per il Venerdì Santo, segno di un interesse ampio e significativo che coinvolge il nostro territorio in maniera trasversale. Queste numerose richieste hanno generato una serie di proposte e collaborazioni possibili affinché l’evento espositivo non si limiti alla sola visione dell’opera ma possa essere uno stimolo a livello didattico e pedagogico, a livello musicale, a livello pittorico (mostre collegate) e a livello drammaturgico per approfondire questo peculiare genere artistico che integra l’aspetto teatrale e scenografico con il tema del “sacro”.

Romolo Liverani: la vita

Romolo Liverani (Faenza 1809 – 1872) è uno dei massimi esponenti del neoclassicismo faentino. Pittore, scenografo, uomo di cultura, lavorò per numerosi teatri della Romagna, delle Marche e dell’Umbria. La sua produzione artistica comprende scenografie, paesaggi e quadri di genere.

Fu allievo di Pietro Tomba nella locale scuola di architettura. Dal 1824 era già attivo come apprezzato scenografo in diversi teatri, a Faenza, Ravenna, Lugo e Senigallia. Ha lavorato nell’Italia settentrionale e centrale, nei teatri più significativi e ha decorando numerosi palazzi dell’area romagnola. Straordinario interprete della decorazione faentina dell’Ottocento, insieme al fratello maggiore, mantenne viva la tradizione neoclassica inaugurata da Felice Giani, arricchendola di stilemi romantici.

Tra i lavori più importanti, oltre alla scenografia commissionata dai Gesuiti per la devozione del Venerdì Santo, è da segnalare la decorazione delle lunette nella cappella del Crocifisso nella Cattedrale di Faenza. Muore a Faenza il 9 ottobre 1872.

Il Museo Diocesano di Faenza G. Battaglia

Il Museo Diocesano custodisce, conserva e valorizza le opere proveniente dal territorio diocesano. Organizza mostre d’arte antica e contemporanea, visite guidate, conferenze, eventi artistici, dialoga con le scuole, le università e le realtà presenti nel territorio. Dal 2018 il Museo Diocesano ha ampliato la sua proposta culturale aprendo al pubblico, come spazio espositivo, l’antica chiesa di Santa Maria dell’Angelo nella quale organizza eventi artistici, con una particolare attenzione ai linguaggi dell’arte contemporanea. Tra gli eventi più significativi degli ultimi anni si segnalano le principali mostre d’arte contemporanea: nel 2018 Il profumo del Pane, nel 2019 La pietra e il silicio – in collaborazione con i comuni di Faenza e di Ravenna in occasione della biennale del mosaico, nel 2020 Nature inquiete e nel 2021, per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, la mostra Dante. Visioni del contemporaneo in collaborazione con il comune di Faenza, Magazzeno Art Gallery e Bonobolabo.