Ravenna e la Romagna a Sanremo negli “anni ruggenti del festival”, da Lara Saint Paul a Pericoli, da Focaccia a Pio, da Alice a Casadei… per finire con Laura Pausini

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Manca poco al Festival di Sanremo 2023 (che si svolgerà dal 7 all’11 di febbraio), e come sempre la kermesse canora sarà seguita da milioni di spettatori. Nomi noti, altri pressoché sconosciuti a chi scrive, al quale però non manca la “memoria” di edizioni passate, dai primordi in cui la tivù era privilegio di pochi (come dimenticare le tante occasioni in cui, negli anni Cinquanta o Sessanta, ci si ritrovava a casa degli amici più fortunati che già possedevano un televisore, o nei locali pubblici che ne disponevano?). In più occasioni, al Festival di Sanremo sono stati in gara cantanti romagnoli, alcuni famosi, altri oggi da molti dimenticati. Proponiamo di seguito una carrellata, scusandoci nel caso ne dimenticassimo qualcuno.

La prima romagnola a cantare a un Festival, nel 1958 (l’anno in cui vinse Domenico Modugno con la celeberrima “Nel blu dipinto di blu”), fu Cristina Jorio, di Alfonsine, nata nel 1928. Il suo vero cognome era Tavolazzi (Jorio era quello del suo primo marito). Partecipò al Festival con due canzoni: “Mille volte”, con Tonina Torrielli, e “Io sono te” in coppia con Carla Boni. “Mille volte” arrivò in finale classificandosi all’ottavo posto.

Cristina Jorio

Cristina Jorio

Nel 1962, appena sedicenne, partecipò al Festival di Sanremo Silvana Areggase Savorelli, col nome d’arte di Tanya Raggi. Era nata ad Asmara nel 1945 da padre di Lugo di Romagna e madre eritrea, e dall’età di 12 anni viveva a Fusignano. Il suo brano si intitolava “I colori della felicità”. Con un nuovo nome d’arte, Lara Saint Paul, Silvana tornò a Sanremo nel 1968, dove fu in gara in coppia nientemeno che con il grande Louis Armstrong, con il brano “Mi va di cantare”. Tornò a Sanremo nel 1972 col brano “Se non fosse fra queste mie braccia lo inventerei”, arrivando in finale. Raggiunse la finale a Sanremo anche l’anno seguente, 1973, con il brano “Una casa grande”. Nel 1988 la cantante fusignanese fu poi a Sanremo in qualità di commentatrice che conduceva i collegamenti col Casinò, esibendosi sul palco, durante la terza serata, nell’interpretazione di alcuni brani classici del passato accompagnata al pianoforte da Memo Remigi.

Lara Saint Paul

Lara Saint Paul con Louis Armstrong

Nel 1962, insieme a Silvana, furono in gara a Sanremo altri romagnoli. Partiamo da Emilio Pericoli, nato a Cesenatico nel 1928. All’epoca era già molto noto: l’anno prima, la sua interpretazione di “Al di là” aveva venduto oltre un milione di dischi raggiungendo tra l’altro la top teen nelle classifiche americane. A Sanremo quell’anno cantò la celebre “Quando quando quando” in coppia con l’autore del brano, Tony Renis. La coppia Pericoli-Renis si presentò a Sanremo anche l’anno seguente, 1963, vincendo con la canzone “Uno per tutte”. In virtù della vittoria, lo stesso anno e con lo stesso brano Pericoli rappresentò l’Italia all’Eurovision Song Contest, classificandosi terzo. Fu poi in gara a Sanremo anche nel 1964 con il motivo “Piccolo piccolo”, in coppia col tedesco Peter Kraus, non riuscendo ad accedere alla finale.

Emilio Pericoli

Emilio Pericoli con Tony Renis

Partecipò al Festival del 1962 anche il romagnolo Pierfilippi (Adolfo Pierfilippi, nato a Lugo nel 1938), col brano “Occhi senza lacrime”, in coppia con Cocky Mazzetti, senza riuscire ad entrare in finale. Ricordiamo che in seguito (dal 1964 al 1966) fece parte dell’orchestra di Pierfilippi un allora giovanissimo Roby Facchinetti, che poi nel 1966 sarebbe entrato nei Pooh.

Pierfilippi

Sempre in quel 1962 fu sul palco del Festival un’altra romagnola, Edda Montanari, nata a Lugo nel 1940 e cresciuta a Cesena. Aveva vinto il Festival di Castrocaro nel 1958. A Sanremo cantò il brano “Prima del paradiso”. Lasciò i palcoscenici pochi anni dopo.

Edda Montanari

Edda Montanari

Sempre nel 1962, una quarta cantante romagnola fu a Sanremo. Parliamo di Bruna Lelli (all’anagrafe Fabrizia Lelli), nata a Meldola nel 1938. La cantante arrivò al Festival già nota non solo per la sua attività canora, ma anche per essere stata, l’anno prima, valletta di Mike Bongiorno nel programma “La fiera dei sogni”. Su palco di Sanremo cantò il brano “L’ultimo pezzo di terra” in coppia con Nunzio Gallo, senza entrare in finale.

Bruna Lelli

Nel 1963 fu fra i protagonisti del Festival Eugenia Foligatti, nata a Massa Lombarda nel 1941. Vincendo il Festiva di Castrocaro nel 1962 col brano “Cercami” (che fu portato poi al successo da Ornella Vanoni), accedette di diritto al palco di Sanremo dell’anno seguente, partecipando con due brani: “Perdonarsi in due” e “Amor, mon amour, my love”, quest’ultimo (che si classificò secondo assoluto) in abbinamento con Claudio Villa.

Eugenia Foligatti

Nel 1964 partecipò al Festival Piero Focaccia, nato a Cervia nel 1944, noto per il successo che l’anno precedente aveva ricevuto la sua “Stessa spiaggia stesso mare”. A Sanremo cantò il brano “L’inverno cosa fai?”, che non raggiunse la finale. Focaccia tornò a Sanremo nel 1971 con “Santo Antonio, Santo Francisco” (scritta da Paolo Conte) e nel 1974 con “Valentintango”, venendo sempre escluso dalla finale.

Piero Focaccia

Nel 1966 fu sul palco di Sanremo la ravennate Paola Bertoni, nata nel 1943. Cantò il brano “Se questo ballo non finisse mai”, in abbinamento con John Foster.

Paola Bertoni

Nel 1969 fu in gara al Festival un forlivese nato nel 1944, Francesco Marsella. Partecipò col nome d’arte Checco e il brano “Il sole è tramontato”. Marsella, in quell’occasione sul palco come solista, era noto per essere un componente del complesso “I Giganti”.

Francesco Marsella

Checco (Francesco Marsella)

Nel 1970 cantò a Sanremo Pio Trebbi, noto semplicemente come Pio, nato a Maiolo (oggi in provincia di Rimini) nel 1949 e trasferitosi da bambino a Sant’Arcangelo di Romagna. Prodotto da Adriano Celentano, partecipò al Festival del 1970 con “Nevicava a Roma”, poi a quello del 1971 con “Occhi bianchi e neri”; nonostante il successo di pubblico ottenuto, in entrambi i casi non venne ammesso alla finale.

Pio Trebbi

Nel 1974 partecipò a Sanremo l’Orchestra Casadei col brano folk “La Canta”, che non entrò in finale.

Raul Casadei

Nello stesso anno 1974, un’altra romagnola fu sul palco del Festival: la giovanissima (aveva sedici anni) Emanuela Cortesi, di Fusignano. Avendo vinto nella sezione Giovani, poté esibirsi con in i big nella serata finale col brano “Il mio volo bianco” classificandosi al quinto posto.

Emanuela Cortesi

Emanuela Cortesi

Nel 1978 cantò a Sanremo la ravennate Dora Moroni, già note per le trasmissioni televisive di Domenica In con Corrado. Portò il brano “Ora”, che non raggiunse la finale. Rispetto a tutte le edizioni finora citate, questa del 1978 venne trasmessa a colori (la grande novità risaliva all’anno precedente, 1977).

Dora Moroni

Dora Moroni

La forlivese Carla Bissi, in arte Alice, nata nel 1954 (una prestigiosa carriera e una stretta collaborazione artistica con Franco Battiato, e molti titoli più volte nelle maggiori classifiche discografiche europee e non solo), vinse Sanremo nel 1981 col brano “Per Elisa”. Tornò sul palco dell’Ariston nel 2018 nella serata dedicata ai duetti, ospite di Ron nel brano “Almeno pensami”, un inedito di Lucio Dalla.

Alice

Ma chi scrive, depositario di una memoria festivaliera coltivata più che altro… in bianco e nero, si ferma qui. Anche perché il resto, più recente, è sicuramente anche più noto. Farà solo un accenno, dunque, ai romagnoli più “nuovi” (si fa per dire) come Laura Pausini da Solarolo, vincitrice nella sezione “Nuove proposte” nel 1993 con “La solitudine” e sul palco dell’Ariston nel 1994 con “Strani amori” (classificatasi al terzo posto); al riminese Samuele Bersani, che a Sanremo cantò “Replay” nel 2000 classificandosi quinto, “Un pallone” nel 2012, e “Giudizi universali” nel 2021 nella serata dedicata alle cover. Romagnoli anche i Quintorigo, che al Festival del 1999 cantarono “Rospo” e a quello del 2001 proposero “Bentivoglio Angelina”, in entrambi i casi aggiudicandosi i riconoscimenti e i premi della critica.

Più volte a Sanremo (1984, 1986, 1999, fino alla vittoria col brano “Un giorno mi dirai” nel 2016), come frontman degli “Stadio”, è stato il bravissimo Gaetano Curreri, nato a Bertinoro nel 1952; e via di seguito (gli Extraliscio e Fadi nel 2020, e forse altri ancora; ma qui fermo, lasciando la parola a chi è più aggiornato…).

Laura Pausini

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Commenti

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  1. Scritto da enzo dalmonte

    un articolo bellissimo con tanti bei ricordi – enzo dalmonte