Il Museo Carlo Zauli di Faenza si trasforma in un cantiere. “Ci sono ancora danni di ogni genere”

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A tre settimane dall’alluvione, il Museo Carlo Zauli si è trasformato in un cantiere. Un cantiere nel quale si scoprono ancora adesso dei danni di ogni genere, danni strutturali, danni agli impianti, alle opere, purtroppo alcune delle quali irrecuperabili. “Danni al nostro sterminato archivio cartaceo, di gessi ecc. Dall’enorme massa di fango e di argilla delle cantine siamo riusciti a recuperare oltre mille tra stampi, calchi e modelli in gesso. Questo era il lavoro più urgente perché il gesso si stava sciogliendo e sbriciolando. La bellezza di questo recupero – spiegano dal sito museale – è che attraverso di loro abbiamo una scannerizzazione di tutta l’opera di Carlo Zauli dai primi degli anni ’50 fino ai primi degli anni ’90. È un recupero per il futuro ma anche una carrellata meravigliosa nel passato e nella memoria. Stiamo anche trovando delle cose nuove che non sapevamo neanche esistessero. Ad esempio, dietro una catasta enorme di argilla abbiamo trovato degli stampi di opere degli anni ’50, degli esordi di Zauli, ed ancora precedenti straordinari e stupefacenti che spero potremo essere in grado di mettere a disposizione del pubblico”.

fango

“E poi soprattutto c’è l’affetto che ci circonda e che ci dà un’energia incredibile. È l’affetto di tutti i volontari che vengono qui ad aiutarci quotidianamente e l’affetto di tutti quelli che ci stanno sostenendo e che sono fondamentali in questo momento, attraverso il nostro crowdfunding. Vorrei ringraziare tantissimo sia gli uni che gli altri, spero che continuiate a sostenerci e spero che questo crowdfunding possa andare avanti e darci ancora più energia per cercare di riaprire il museo e riaprirlo nel più breve tempo possibile. Sarà un lavoro lungo ma cominciamo a vedere qualche bagliore di speranza” concludono dal Museo.

Il Museo Carlo Zauli è uno spazio sia espositivo che di produzione culturale creato nel 2002, immediatamente dopo la morte dell’artista, per volontà della famiglia Zauli, all’interno dello storico laboratorio-atelier dello scultore. Nel tributargli questo grande omaggio si è riprogettato lo spazio in modo che raccontasse il suo lavoro e ricreasse, con strumenti attuali, la vitalità che ne aveva caratterizzato l’atmosfera sin dal 1949. È divenuto in questi anni un punto di riferimento nella produzione e nella divulgazione dell’arte contemporanea, grazie alle sue molteplici attività nell’avanguardia culturale e nella sperimentazione: dalle Residenze d’Artista, ai cicli di conferenze, a rassegne di musica contemporanea, oltre che a percorsi didattici. Sono inoltre intense le collaborazioni con altre attività culturali della città, in un’ottica di sviluppo della creatività sul territorio.

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