Caroli (Confcommercio): “Stop alla grande distribuzione per tutelare il piccolo negozio “

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“La perdurante crisi dei consumi (-20% rispetto ai livelli precrisi) e la contestuale diminuzione del numero di imprese del commercio al dettaglio e dell’ingrosso in provincia di Ravenna (-155 nei primi tre mesi del 2015) impongono una chiara e determinata presa di posizione sulle politiche dei nuovi insediamenti commerciali, in particolare della grande distribuzione” – afferma Paolo Caroli, Presidente Confcommercio provincia di Ravenna.

“I 70 mila metri quadrati di nuova superficie di vendita a favore della grande distribuzione individuati nel PTCP nel 2010  – prosegue Caroli – oggi appaiono anacronistici, fuori da ogni logica economica dopo sei anni di dura crisi che ha contratto i consumi di un paio di punti percentuali e cancellato decine di imprese. Occorre in questo momento ridimensionare fortemente, se non bloccare per alcuni anni, la metratura prevista per i nuovi insediamenti commerciali di media e grande superficie, per consentire al mercato di riequilibrare la rete commerciale tradizionale e la GDO.

Confcommercio provincia di Ravenna da sempre è impegnata a limitare la nascita di nuove grandi strutture commerciali: oggi lo è ancora di più per la sofferenza in cui si trova la distribuzione tradizionale, schiacciata dalla crisi e da una pressione fiscale ai massimi livelli.

Perché si determini un riequilibrio tra piccola e grande distribuzione, è necessario mettere in atto politiche di salvaguardia per la rete tradizionale dotandola di strumenti in grado di competere e non relegandola ad un ruolo subalterno.

Occorre cioè privilegiare il piccolo negozio non solo per salvaguardarlo dalla grande distribuzione ma anche perché è l’unico in grado di garantire una adeguata qualità urbana alle nostre città, oltre a svolgere una continua funzione di presidio del territorio. Gli esempi, in quest’ultimo periodo, non mancano di certo.

Rilanciare e valorizzare i centri storici dei nostri Comuni, attraverso adeguate risorse messe a disposizioni degli imprenditori che intendono investire sulla propria attività, ammodernando e riqualificando il punto vendita, è oggi la vera scommessa per il prossimo decennio”.

“Non saranno certamente i nuovi e futuri insediamenti a Ravenna (raddoppio dell’Esp), a Bagnacavallo (area Naviglio 2) e quelli realizzati a Faenza (per oltre 30 mila mq) a ridare nuova linfa al tessuto commerciale e artigianale dei nostri centri cittadini – conclude il Presidente Caroli – ma al contrario causeranno conseguenze estremamente negative al delicato tessuto economico esistente”.

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