Mambelli (Confcommercio) bacchetta il Comune: fare altri grandi insediamenti è “uno schiaffo all’intero tessuto imprenditoriale della città”

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“Così non va, non va proprio, sono molto deluso da come questa Giunta non tenga in considerazione i nostri appelli per salvare il centro storico dall’impoverimento commerciale e dalle chiusure delle attività tradizionali. – dichiara in una nota Mauro Mambelli Presidente di Confcommercio Ravenna – Su temi così importanti e su nuove aperture che condizioneranno le abitudini di spesa dei cittadini, il Comune dovrebbe almeno preventivamente confrontarsi in un tavolo di lavoro specifico con le associazioni che tutelano e promuovono gli interessi dell’impresa. In particolare, viste le ultime chiusure commerciali che vi saranno in pieno centro cittadino e sull’intero territorio comunale che, come confermano i dati della CCIAA, stanno colpendo tutto il comune sia nella città che nei principali centri del forese, l’Amministrazione non può fare finta di nulla e procedere al nulla osta per ulteriori centri di grandi dimensioni.”

“Se è vera la notizia che martedì prossimo il Consiglio comunale si occuperà del via libera definitivo al centro di livello provinciale in zona Fornace Zarattini – Mir (notizia riportata ieri dal capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi che aveva scritto una lettera proprio a Mambelli, ndr) senza il preventivo coinvolgimento specifico con un apposito tavolo tecnico dedicato con le associazioni, con possibilità di incidere sulla conseguente delibera di consiglio, allora si tratterà di un atto veramente grave e uno schiaffo all’intero tessuto imprenditoriale della città. – insiste Mambelli – Riproporre pari pari i Poc del 2010-2015 e del 2017-2022 senza tener conto della mutata situazione economica e distributiva del territorio, gravato ormai da una crisi endemica conseguente al declino del porto per le incertezze legate ancora all’approfondimento e manutenzione dei fondali, alle crisi di alcune  grandi cooperative e alla scelta riconfermata dall’attuale Governo di abbandonare l’attività estrattiva in Adriatico, significa pugnalare alla schiena le attività che tuttora faticosamente resistono sul territorio ed in particolare sul centro storico.”

“Inoltre, nel nuovo Pug sono state tagliate le previsioni di nuove aree residenziali e quindi di nuove abitazioni mantenendo inalterato quanto previsto a livello di nuovi centri commerciali. Questa possibilità aggraverà ulteriormente il rapporto residenziale/commerciale a sfavore del piccolo commercio. Da tempo chiediamo, senza risposte, politiche di sviluppo, agevolazioni sulla fiscalità locale e modifiche al sistema dei parcheggi e delle ztl che nel pomeriggio dovrebbero essere resi gratuiti e consentire l’accesso veloce al centro senza dover obbligare i cittadini a percorrere strade congestionate. In sostanza, è urgente che l’Amministrazione prenda coscienza delle problematiche che, in maniera così esplicita, abbiamo esposto e rinvii qualsiasi decisione nel merito di nuovi insediamenti commerciali che il tessuto economico non potrebbe più sopportare. Se si vorrà un confronto reale in cui potremmo realmente incidere, noi ci siamo ma solo se non saranno riunioni per giustificare l’iter delle delibere senza tener conto di quanto da tempo sosteniamo” conclude il Presidente di Confcommercio.

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  1. Scritto da Marcello Vagnini

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