Ravenna, palestre pronte a riaprire il 18 maggio con prenotazioni online e circuiti esterni

Gymnasium: "Ogni attività si terrebbe in orari sfalsati con un criterio di turnazione e ad alternanza in entrata ed uscita con gli altri corsi, in modo da evitare assembramenti". Life Planet: "La novità: un percorso 'Natural Move' dove praticare sport all'esterno"

Dal 18 maggio, insieme all’attività di bar, ristoranti, stabilimenti balneari, estetica e acconciatura potrebbe ripartire anche quella delle palestre e dei personal trainer. Tutto dipenderà dal nuovo decreto governativo, se deciderà di anticipare la data di riapertura a maggio, inizialmente proposta al 1° giugno. Alcune palestre di Ravenna, che abbiamo sentito, si dicono pronte a riaprire. Il nuovo piano organizzativo per ripartire in sicurezza già c’è ed è proposto alle istituzioni; si attendono dunque solo risposte dal Governo. Risposte che tardano ad arrivare, come ci riferisce Roberta Fadda, segretaria generale della Federazione Italiana Fitness, con sede a Ravenna, in via Paolo Costa, nello stesso palazzo storico in cui si trova la palestra La Torre.

“Come ufficio nazionale – spiega Fadda – siamo pronti a riaprire già dal 18 maggio, se ce lo permettono ed assicurando il rispetto di tutte le normative sulla sicurezza che ci vengono richieste.  Per quanto riguarda la parte più pratica del nostro lavoro e quindi le palestre, i corsi dei nostri personal trainer, ecc, aspettiamo direttive dal Governo e speriamo che presto ci diano il via. Il nostro settore è stato molto trascurato durante tutta la fase di emergenza ed anche adesso in quella di ripresa. Abbiamo inviato diverse lettere e solleciti e ricevuto in cambio solo banali rassicurazioni. Ad oggi, dalle istituzioni nessuna risposta rassicurante.  Il che, se ci pensiamo, è molto contraddittorio perché se dal 4 maggio è possibile svolgere attività motoria all’aperto con il dovuto distanziamento sociale e senza il limite dei 200 m. dal proprio domicilio, non capisco perché sia impedito ad un personal trailer, ad esempio, di riprendere i corsi con i suoi clienti, all’aria aperta.”

Mancano linee direttive per capire cosa possiamo fare e come possiamo muoverci. Ci sono tanti gestori di palestre e professionisti del settore fitness, a livello nazionale e locale, pronti a garantire ogni genere di presidio per mettere in sicurezza gli impianti sportivi e così tutelare la salute dei clienti. E l’intraprendenza di questo settore è stata già ampiamente dimostrata in questi due mesi di lockdown, durante i quali i nostri personal trainer ed istruttori hanno organizzato svariati corsi di ginnastica online per non lasciare soli i propri clienti, continuando a dare supporto, nella maggior parte dei casi a costo zero. In questa fase 2 si potrebbe provare ad attivare, come già avviene da anni in America, abbonamenti online e frontali, ovviamente ad un costo differenziato, ma che ridurrebbero in modo considerevole gli accessi in palestra almeno in questo primo momento di transizione.  Sessioni online di attività fisica e motoria da proporre al cliente ad un costo inferiore rispetto a quelle frontali, da svolgere in palestra con l’istruttore. Questa ad esempio potrebbe essere una prima idea da cui ripartire. Personalmente sono molto ottimista – conclude Fadda -. Se ci sarà data la possibilità di riaprire a maggio, credo che la risposta da parte della gente sarà soddisfacente. Le persone hanno voglia di ritornare in palestra e di riprendere i corsi che hanno interrotto. A La Torre abbiamo la fortuna di avere spazi grandi e soffitti alti, in cui poter attuare senza difficoltà i distanziamenti sociali richiesti e garantire il ricircolo dell’aria. Abbiamo già provveduto all’acquisto degli scanner per la misurazione della temperatura all’ingresso e dei dispositivi di sicurezza richiesti dalla Regione”.

Il titolare del centro sportivo Gymnasium di via Mario Marani, Amedeo Conti, spiega che al momento si stanno valutando le misure del regolamento disposto dal Ministero dello Sport, per capire se possono essere applicate anche all’interno delle palestre e conferma quanto detto dalla segretaria della Federazione Italiana Fitness: il 18 maggio si può ripartire.

“Per rispettare le norme sul distanziamento sociale, abbiamo pensato di riservare 10mq per ogni cliente all’interno della sala attrezzi e così anche nelle sale in cui si svolgono i corsi. Inoltre, ogni attività si terrebbe in orari sfalsati con un criterio di turnazione e ad alternanza in entrata ed uscita con gli altri corsi, in modo da evitare il rischio di assembramenti. Il cliente prenota online il suo orario di allenamento (pensiamo di riservare un’ora e mezza a ciascuno di loro), così avremo accessi limitati che ci permettono di gestire gli spazi nel modo richiesto dalle normative. Inoltre, se ad esempio, il  primo turno in sala attrezzi è dalle 8 alle 9:30, il primo corso di yoga o zumba inizierà alle 9, in modo da non creare confusione ed incroci vari tra i clienti all’entrata. All’ingresso misureremo la temperatura a tutti, abbiamo già acquistato gli scanner e tutti i dispositivi richiesti per mettere in sicurezza personale e utenti. La pulizia ed igienizzazione delle macchine sarà garantita dai responsabili presenti in sala: il cliente finisce di usare un attrezzo e l’addetto di turno provvede a pulirlo prima che venga utilizzato dall’utente successivo.”

“Considerando che abbiamo circa 80 macchine – aggiunge Conti -, organizzeremo turni da non più di 30 persone: in questo modo si assicura il distanziamento perché molti attrezzi resteranno liberi. Non sappiamo ancora se sarà richiesto l’utilizzo obbligatorio di guanti e mascherine anche per i clienti, oltre che per il personale. Noi ne siamo già provvisti. Tra le altre cose, abbiamo pensato in questa prima fase di far portare da casa ad ogni utente il tappetino per gli esercizi e ci saranno due ingressi differenti, uno per l’entrata e l’altro per l’uscita. Le scarpe dovranno essere cambiate prima di accedere in sala. Una delle questioni più delicate e che frequentemente ci viene posta è quella degli spogliatoi, dove sarà difficile garantire il distanziamento. Può darsi che in un primo momento resteranno chiusi e forse l’avvicinarsi dell’estate e delle temperature più calde gioca a nostro vantaggio. Almeno è quello che ci auguriamo.”

“Ovviamente stiamo lavorando, con il supporto di una ditta specializzata, alla completa sanificazione di tutti gli spazi, che sarà garantita periodicamente insieme ai normali servizi di pulizia. Anche noi abbiamo predisposto barriere in plexiglas per l’ufficio della reception, così da mettere in sicurezza clienti e dipendenti. Restiamo dunque in attesa di ricevere istruzioni. Sicuramente questo non è e non sarà un periodo facile per noi imprenditori e per il nostro personale: istruito, formato, che si trova oggi senza poter lavorare e con una cassa integrazione che tarda ad arrivare. Ora aspettiamo il decreto di maggio, per capire quali aiuti concreti riceveranno le imprese per affrontare i mancati guadagni di questi mesi e le spese fisse. Speriamo, anche se non sono così fiducioso. Come centro sportivo daremo la possibilità a tutti i nostri clienti con abbonamento, di poterlo prolungare o trasformarlo. Anche se non ci aspettiamo di certo una grande affluenza, una volta riprese le attività. I primi guadagni li vedremo forse tra sei mesi” conclude Conti.

Anche il centro Life Planet di via Canalazzo si sta organizzando, predisponendo un distanziamento sociale tra utenti di 7mq e garantendo il rispetto delle distanze all’interno degli spogliatoi attraverso la figura dello “steward”. Uno per quello femminile e uno per quello maschile. “Fortunatamente all’interno del nostro impianto abbiamo a disposizione spazi molto grandi – spiega il direttore del Club, Andrea Dradi -. Questo ci permetterà di rispettare le regole sul distanziamento senza sconvolgere troppo le attività, in più tutte le nostre sale sono provviste di impianti che buttano fuori l’aria e la aspirano ogni 5, 10 minuti. In questo modo possiamo garantire un continuo ricambio dell’aria, condizione richiesta dalle nuove normative anti-Covid.”

“Nelle sale corsi pensiamo di disporre per terra linee adesive all’interno del cui perimetro dovranno stare i nostri clienti che avranno a disposizione, come detto prima, 7mq ciascuno. Ma alla riapertura della Life Planet, ed in questo sta la grande novità a cui stiamo lavoriamo da ormai sei mesi, già da prima dell’emergenza sanitaria, i nostri clienti avranno la possibilità di allenarsi fuori, nel parco di 5000 mq che circonda il centro, dove abbiamo predisposto un percorso definito “Natural Move”. Primo in Italia, conta diverse piattaforme con strutture in legno, dove fare corpo libero e circuiti,  attività che verranno seguite dai nostri istruttori. È un progetto a cui lavoriamo da tanto e che forse oggi cade a pennello vista la situazione in cui ci troviamo: i nostri clienti potranno fare attività all’aperto – in questo modo si riduce anche il numero di accessi all’interno del centro – ricongiungendosi in un certo senso alla natura anche grazie a queste costruzioni interamente fatte in legno.  Inoltre troveranno una piattaforma da 150mq dove si svolgeranno diverse  attività, come quelle di yoga ed infine una pista in erba sintetica da 300m, dove poter fare running. Questo progetto di cui stiamo ultimando i lavori, ci permetterà anche di far bypassare al cliente alcuni passaggi, come l’accesso agli spazi interni o agli spogliatoi. Sarà come praticare sport al parco.”

“Sarebbe da ingenui pensare a grandi numeri una volta riaperto il centro. Il nostro obiettivo al momento è garantire la continuità, in sicurezza, del servizio soprattutto ai nostri clienti più affezionati, che magari hanno voglia di ritornare in palestra.  Credo che tutte le palestre e centri fitness vivranno un periodo abbastanza critico almeno fino al prossimo novembre; sarà veramente difficile sostenere i costi. Comunque anche noi siamo pronti alla riapertura: abbiamo predisposto tutte le misure di sicurezza richieste, verrà controllata la temperatura ai clienti in entrata ed intensificato il servizio di sanificazione, attivo già da prima” conclude Dradi.

 

Commenti

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  1. Scritto da obezio

    La sopravvivenza delle palestre è a dura prova. Oltretutto se riaprono i bagni la frequenza è destinata a calare. Credo che resteranno aperte solo quelle che si potranno permettere almeno 4 mesi di inattività. E non è detto che la frequenza futura sarà la stessa anti covid. Il resto dovrà chiudere per forza di cose. Settore insieme a bar e ristorazione devastato dal coronavirus.

  2. Scritto da gio

    Le palestre sono uno degli ambienti più a rischio di contagio,per ovvi motivi,chi le frequenta sa perfettamente che è quasi impossibile osservare determinate regole. In questo periodo meglio girare alla larga. Se tutto andrà bene, per quanto mi riguarda, se ne parlerà a settembre