Cucina cinese e vini di Romagna in un progetto cui collabora Mauro Zanarini: i Sangiovesi di GiovinBacco in partenza per la Cina

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Mauro Zanarini, anima di Slow Food Ravenna e organizzatore di GiovinBacco, con una solida esperienza alle spalle nel mondo del food and beverage, ha iniziato una interessante collaborazione con The-I-Factor, società di Hong Kong che si occupa di promozione e sviluppo commerciale delle cantine italiane in Cina. Il suo scopo è celebrare il matrimonio fra la cucina cinese e i vini di Romagna. Vuole portare il nostro vino in Estremo Oriente, ma anche portare – o meglio, riportare – i Cinesi dalle nostre parti, non appena questa pandemia sarà solo un ricordo.

“In questo periodo di pandemia tutte le attività hanno sofferto e con questa iniziativa si creano le condizioni per dare un aiuto economico ai nostri produttori ed incoraggiarli nel continuare la promozione dei loro vini e del nostro territorio. – dice Zanarini – È un’idea per i viticoltori della Romagna che producono con passione, sostenendoli con un progetto commerciale, aiutandoli a ripartire e aprendo nuove opportunità di vendita. Questo è un modo concreto per aiutare i nostri amici. I primi mercati a ripartire a breve saranno quelli asiatici. Quale migliore opportunità può essere un evento come GiovinBacco per promuovere questo progetto? Dieci cantine contattate a GiovinBacco ci hanno già dato la loro disponibilità.”

“È una risposta indiretta ma concreta a quanti hanno criticato sui social questa edizione ridotta di GiovinBacco. – continua Zanarini – Personalmente non seguo quanto si scrive sui social, credo che non basti un clic per emettere sentenze e capire i contenuti in profondità, per qualcuno è solo una scorciatoia veloce e superficiale per non dire nulla. Penso che questi frequentatori debbano ritagliarsi nella giornata momenti da dedicare alla lettura. Leggere allena ad approfondire gli argomenti ed è molto stimolante, leggere per salvarsi da questa diversa, ma non meno grave pandemia. Suggerisco due consigli: leggere il libro di Lisa Iotti  “8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione” edito da Il Saggiatore che rivela il lato oscuro della rivoluzione digitale e, per dare un aiuto concreto e non virtuale, frequentare i mercati contadini, le botteghe di quartiere, i borghi e i ristoranti che aderiscono al progetto “Il Piatto Sospeso”, lasciando un piccolo contributo per i poveri della nostra città.”

Ma torniamo alla Cina. “Ultimamente ho conosciuto un gruppo di professionisti che si occupa della promozione del vino italiano all’estero, e in particolare con la Cina. – racconta Zanarini – Ho visto in questo progetto una nuova opportunità per le cantine dell’Emilia-Romagna e una nuova avventura molto stimolante per me. Per questo ho iniziato la mia collaborazione con The-I-Factor, società di Hong Kong che si occupa di promozione e sviluppo commerciale delle cantine italiane in Oriente. Il nostro progetto “Chinese cuisines meet Italian wines” ha lo scopo di facilitare l’accesso al mercato cinese attraverso l’abbinamento di vini italiani a piatti propri della cultura locale, cucinati dai migliori chef della Cina. Oltre alla visibilità assicurata dal portale dedicato (https://www.zhongcanyijiu.com.cn), è prevista la pubblicazione di una guida cartacea ed un roadshow che interesserà le principali città cinesi: Pechino, Shanghai, Hong Kong, etc. Il 30% del mercato del vino in Cina si fa con l’e-commerce e di questo il 50% è in mano alle signore cinesi di  25/30 anni che stanno sviluppando il consumo del vino. Le signore ordinano il vino con un costo medio per il consumo casalingo, agli uomini del ceto medio-alto cinese piace invece comprare il vino caro al ristorante. La chiave di accesso è proporre la cultura e il prodotto italiano, accostandola alla cultura agroalimentare cinese. – commenta Zanarini – Le KOL (Key Opinion Leaders, la versione cinese degli influencer) sono diventate una sorta di scienza, stanno crescendo gli opinion leader nei social che condizionano il mercato, espongono le cantine ad un audience elevato (oltre 1 milione di followers). Insomma, è un mondo in movimento. E la Romagna deve esserci.”

 

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