Il Gruppo Tampieri di Faenza vince il premio per l’innovazione “Di padre in figlio – il gusto di fare impresa”

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Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia di premiazione del Premio “Di padre in figlio – Il gusto di fare impresa – XI Edizione”, evento promosso da Credit Suisse e KPMG, con il contributo di Mandarin Capital Partner e il supporto scientifico della LIUC Business School. Il Premio si rivolge a imprenditori appartenenti almeno alla seconda generazione, alla guida di aziende famigliari con sede legale in Italia e con un fatturato superiore a 10 milioni di euro, con il fine di valorizzare storie e percorsi di passaggi generazionali di successo, dove “la passione all’intrapresa” dei genitori ha permesso ai figli di esaltare e garantire la continuità dell’attività.

Anche Gruppo Tampieri di Faenza è tra i vincitori del “Premio di padre di figlio” nella categoria “innovazione”. Partita dalla produzione di oli, l’azienda ha progressivamente investito in altri settori come quello delle farine, delle depurazioni, delle energie rinnovabili fino alla produzione di materiale bioceramico per la chirurgia rigenerativa (le tecnologie sviluppate trovano utilizzo in neurochirurgia, chirurgia ortopedica, dentale e maxillo-facciale). Andrea Tampieri, Presidente del Gruppo, assieme alle cugine e ai cugini rappresentanti della terza generazione, guida con successo l’azienda, nella quale è già operativa anche la quarta generazione.

“Le migliori imprese familiari sono innovative, attraverso investimenti in ricerca e/o le collaborazioni con altre imprese e istituzioni (come le Università). L’innovatività si manifesta sostanzialmente in termini di nuovi prodotti o di nuovi processi. Le migliori imprese non si «siedono sugli allori» ma cercano di migliorarsi continuamente, consce del fatto che l’ambiente in cui operano è in continua evoluzione. Quasi la metà delle imprese che hanno partecipato all’iniziativa hanno mostrato questa caratteristica, Gruppo Tampieri è tra queste”, commentano Salvatore Sciascia e Valentina Lazzarotti, co-direttori di FABULA, il Family Business Lab della LIUC – Università Cattaneo che ha curato lo screening dei casi e la raccolta e l’analisi dei dati.

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