Estrazioni di gas. Confindustria Romagna: “Bene l’apertura da parte del nuovo esecutivo”

Il ROCA: "Servono subito azioni concrete per far ripartire le estrazioni"

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“L’apertura del nuovo Governo alla ripresa delle estrazioni di gas anche nel ravennate, tramite deroghe mirate al Pitesai, è benvenuta e attesa in uno scenario di forte inasprimento dei costi energetici” dichiarano da Confindustria Romagna.

“Ora questo proposito va concretizzato quanto prima: il tempo delle parole è finito, bisogna passare ai fatti con estrema urgenza. Ribadiamo che è indispensabile mettere in campo parallelamente tutte le soluzioni possibili per contrastare la crisi energetica, che è la priorità delle priorità: dal potenziamento dei giacimenti di metano all’accelerazione degli iter per i progetti sulle fonti rinnovabili, fino ai rigassificatori e allo stoccaggio” prosegue l’associazione degli industriali romagnoli.

“Il nuovo esecutivo avrà tutto il nostro appoggio in questo percorso: le nostre aziende sono pronte a fare la propria parte e attendono solo il via libera da Roma, che non ci stancheremo di sollecitare” conclude Confindustria.

Anche il ROCA, l’associazione ravennate che riunisce le aziende che operano nel settore dell’energia, si dice soddisfatta per le parole della premier Giorgia Meloni “che ha parlato di una politica energetica che rilanci la produzione nazionale di gas”.

2Vista la situazione di grave emergenza energetica nazionale confidiamo di potere vedere presto azioni concrete del Governo per il rilancio delle estrazioni” sottolinea Renzo Righini, vice presidente del Roca.

“Da tempo – aggiunge – la nostra associazione chiede la ripresa delle estrazioni in Adriatico, nel contesto di un mix energetico che includa eolico, solare, idrogeno. Ma è importante che il Governo rilanci la produzione nazionale, perché ancora per parecchi anni il gas sarà indispensabile per produrre l’energia di cui ha bisogno il Paese. Abbiamo sempre sostenuto che l’import di gas comportava danni per l’ambiente e perdita di valuta. E’ necessario riavviare le esplorazioni di nuovi giacimenti e realizzare nuove piattaforme, decommissionando quelle non più produttive”.

“Le nostre aziende hanno tutte le competenze e le professionalità per concorrere ad aumentare la produzione italiana e per sviluppare le rinnovabili” conclude.

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