Con “SUPERIRRI” colture più sostenibili. Risparmio idrico di 3.146 m3 all’ettaro per i prati stabili e di 1.189 m3 all’ettaro per il riso, meno CO2. Bene la sperimentazione

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Ottimizzare l’uso delle risorse idriche riducendo la quantità di acqua utilizzata per la coltivazione del prato stabile e del riso – due delle principali colture tipiche della regione Emilia-Romagna – attraverso l’introduzione di tecnologie avanzate di irrigazione, come le paratoie automatizzate e la sensoristica smart, per rispondere alle necessità di sostenibilità e qualità di questi prodotti agricoli tipici del nostro territorio, con un risparmio di 3.146 metri cubi all’ettaro per il prato e di 1.189 metri cubi all’ettaro per il riso: sono i primi risultati di SUPERIRRI – progetto che vede come capofila il Canale Emiliano Romagnolo con la collaborazione di CRPA-Centro Ricerche Produzioni Animali, ANBI e di Acqua Campus ed è finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna – i cui risultati, presentati nel corso di una giornata che ha visto gli interventi del presidente del Canale Emiliano Romagnolo Nicola Dalmonte e della direttrice generale Raffaella Zucaro, confermano come la sperimentazione in campo abbia portato ad un risparmio significativo di risorsa idrica e un evidente miglioramento delle modalità lavorative e operative dell’agricoltore.

I risultati sono stati presentati in una giornata nel ferrarese, che ha visto la visita alla Tenuta Florio di Jolanda di Savoia, sito sperimentale SUPERIRRI, e successivamente una tavola rotonda presso il centro visite degli impianti idrovori di Codigoro, uno dei complessi più importanti della bonifica italiana ed europea, gestito dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, ente rappresentato per l’occasione dal Vice Presidente Luca Natali.

“I primi risultati del progetto SUPERIRRI – sottolinea Nicola Dalmonte, presidente del Canale Emiliano Romagnolo – confermano che la strada intrapresa è quella corretta, orientata all’attuazione di sistemi innovativi di irrigazione che consentano un significativo risparmio di risorsa idrica. L’introduzione di paratoie automatizzate per i sistemi irrigui di superficie, che occupano attualmente circa il 15% dei sistemi irrigui regionali e che vengono utilizzati per il prato stabile ed il riso, consentono un risparmio idrico significativo”.

Nel corso delle attività di monitoraggio ambientale condotte in particolare dal CRPA è emersa inoltre la capacità di questi sistemi di contribuire alla ‘salute’ del paesaggio rurale: grazie al carbonio organico stoccato nel suolo a livello delle radici, il prato è in grado di sottrarre CO2 dall’atmosfera. Il riso, attraverso le ripetute sommersioni, ha invece annullato i problemi di salinizzazione e acidificazione delle falde, particolarmente critici nella campagna 2022 nel territorio del Delta del Po.

“Siamo orgogliosi – sottolinea Raffaella Zucaro, direttrice generale del Canale Emiliano Romagnolo – di essere capofila di un progetto che fa dell’attenzione al territorio e alle sue colture tipiche l’obiettivo principale. La sperimentazione, di cui stiamo già vedendo i primi risultati, va nell’ottica di una maggiore sostenibilità e tutela di due coltivazioni storiche delle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia per il prato e Ferrara per il riso, oltre che delle relative filiere di eccellenza”.

Mentre Paolo Mantovi, direttore del CRPA, aggiunge: “Il mantenimento delle due coltivazioni storiche deve rappresentare un impegno che accomuna le istituzioni e il mondo agricolo. La conservazione dei prati stabili nelle province emiliane non può che passare attraverso una modernizzazione che resta nel solco della tradizione. Le paratoie ‘intelligenti’ per l’irrigazione a scorrimento ne sono un esempio concreto che auspichiamo prenda piede”.

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