UNITEC di Lugo, a pochi giorni dall’ondata di fango e detriti che l’hanno invasa, è tornata a lavorare a pieno regime

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UNITEC, con sede a Lugo, si trova in una delle zone più colpite dall’alluvione, dove il fiume Senio ha rotto gli argini nella vicina Cotignola. La furia dell’acqua ha portato fanghiglia e detriti in tutto il quartier generale dell’azienda, che ospita anche un Corso di Laurea in Meccatronica dell’Università di Bologna; ma, a pochi giorni dal disastro, l’azienda è già tornata a operare a regime.

L’azienda, che aveva già dovuto affrontare l’alluvione del 2023, si è ritrovata nuovamente in una situazione critica quando un’ondata di fango ha invaso in pochi minuti tutte le strutture, raggiungendo anche oltre un metro di altezza in alcune aree.

“Dopo lo sconforto iniziale – considerati i problemi avuti durante la passata emergenza – è subentrato lo spirito pragmatico dei nostri collaboratori, desiderosi di reagire e di contribuire al bene della comunità e dei nostri clienti”, ha dichiarato il presidente Angelo Benedetti, che continua: “grazie al forte senso di collaborazione, i dipendenti hanno lavorato instancabilmente, anche nel fine settimana, per ripulire le aree produttive e garantire la continuità della produzione e del servizio assistenza”.

“Dai piazzali agli stabilimenti produttivi, dalla mensa aziendale alle aree delle macchine da taglio a controllo numerico, fino alle aule universitarie: tutto è stato invaso dal limo. Ci sono voluti tre giorni a pieno regime, con l’aiuto di aziende specializzate, per rimettere in moto la produzione. Alcune aree, dove l’acqua ha superato il metro di altezza, non sono ancora agibili”, continua Benedetti, evidenziando la necessità di tempi ulteriori per il completo ripristino.

“È un grande risultato, viste le premesse, ma non possiamo continuare così, in balia delle piogge e dei fiumi. Servono subito interventi strutturali, come le casse di espansione, per gestire le acque in eccesso. Siamo riusciti a ripartire in tempi record grazie all’impegno e all’attaccamento dei nostri collaboratori, a cui va un grande e affettuoso ‘grazie’. Ma non possiamo continuare a operare in queste condizioni”, conclude l’imprenditore.

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