Ravenna 2019, Ancisi: “I costi di Cassani e le Chiese di Vandini”

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“Sono in debito di risposta a due esternazioni, pubblicate sul Carlino del 24 ottobre, che mi chiamano in causa sul tema Cassani coordinatore dell’ufficio di “Ravenna candidata europea della cultura per il 2019”: una di Cassani stesso, l’altra di Vandini, capogruppo dei 5 Stelle di Ravenna”: a dichiararsi in “debito” è Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna che, natutalmente, non tarda a replicare, rinfocolando la polemica mai sopita sul post Ravenna 2019.
La prima risposta di Ancisi è per Cassani e verte sui compensi percepiti dal coordinatore e da tutto lo staff di Ravenna 2019. La seconda stoccata è invece per Vandini che ha contestato all’esponente di LpRa l’eccessivo accanimento contro tali compensi e in parallelo il mancato appoggio a una sua mozione sugli oneri di urbanizzazione secondaria.

“Cassani  – scrive il capogruppo di Lista per Ravenna – mi smentisce sui 23.888 euro di rimborsi per il 2012 che gli avevo attribuito, affermando di averne ricevuto solo 2.787,20. Dagli atti ufficiali che ho sotto gli occhi ricavo che Cassani fu assunto il 1° luglio 2011, per cinque anni, con “un importo lordo” di 40.656,96 euro l’anno, cifra che di anno in anno è stata aggiornata fino agli attuali 43.993,14. Nella dichiarazione che a suo tempo ricevetti dall’ufficio stesso di Cassani sulle spese del personale per il 2012, il suo costo annuale risulta, però, di 64.565,00 euro, “comprensivo di rimborsi spese per trasferte, oneri riflessi e IRAP”. In mancanza dei dettagli, la sostanza è questa”.

Ma non finisce qui. Prosegue Ancisi: “Cassani ha anche precisato che la cifra di 1,8 milioni per i cinque anni di mandato riguarda i compensi dell’intero staff del sindaco, comprendente altri 6 dipendenti addetti a segreterie politiche varie. È quello che avevo scritto io. Ha aggiunto, però, che “lo staff della Candidatura”, lui compreso, “è costato meno di 150 mila euro lordi l’anno”. Da altri atti ufficiali del Comune risulta che il personale dipendente e i CO.CO.CO addetti a Ravenna 2019 sono costati, dal 13 giugno 2011 a tutto il 2013, 572.842 euro, oltre a 85.582 per i professionisti e i servizi esterni. Manca il 2014. Si aggiungeranno il 2015 e il 2016 fino al 30 giugno, se, incredibilmente, questo personale resterà in servizio a fare non si sa cosa, visto che in Comune esistono servizi Cultura e Turismo ben forniti e due relativi assessori di pronosticato maggiore successo. Per ora, queste cifre bastano a stabilire di quali onerosità discutiamo”.

Veniamo alla replica al Movimento 5 Stelle: “Insistendo nel salvataggio del soldato Cassani e aggiungendosi ‘al fuoco contro Ancisi’, Vandini mi incolpa di avere ‘enfatizzato i 44 mila euro circa del suo stipendio, per il fatto che ho ‘bocciato la mozione’ con cui egli chiedeva di non utilizzare ‘gli oneri di urbanizzazione secondaria (quasi 4 milioni di euro negli ultimi 15 anni)…per le chiese e gli altri edifici per servizi religiosi’. L’ assioma dimostrerebbe il suo ‘modo di amministrare diverso’ dal sottoscritto, che vorrebbe ‘rimanere ed essere sempre e solo opposizione’.

Non è che per governare basti parafrasare documenti rispettabili di produzione altrui, in questo caso, dell’Unione degli Atei e Agnostici. Gli oneri di urbanizzazione secondari sono pagati da chi costruisce o urbanizza nuovo territorio per finanziare, dice la legge regionale, ‘gli asili nido e le scuole materne e dell’obbligo, i mercati di quartiere, le delegazioni comunali, le chiese e gli altri edifici per servizi religiosi, i centri civici e sociali, le attrezzature culturali e sanitarie, gli spazi pubblici a parco e per lo sport, i parcheggi pubblici’: opere senza le quali i paesi e i quartieri sarebbero solo dormitori, senza vita culturale, formativa, sociale e comunitaria. Il Comune di Ravenna si attiene alla legge regionale, destinando il 7 per cento degli oneri di urbanizzazione secondaria ad attrezzature religiose, non solo cattoliche, comprendenti ‘gli edifici per il culto e le opere parrocchiali, gli istituti religiosi educativi ed assistenziali per bambini e anziani, le attrezzature per attività culturali, ricreative e sportive’. Questi contributi sono stati utilizzati, ad esempio, per finanziare una piccola parte di quanto è servito, nella nostra città, per costruire, nei popolosi quartieri di recente urbanizzazione, nuove opere a servizio non solo religioso, ma educativo, ricreativo e assistenziale, aperte a tutti, dove sono attivi anche centri preziosi di volontariato sociale. Attraverso Cassani, Vandini vuole forse sostenere la formidabile chiesa di partito che impera a Ravenna, attaccando al contempo la chiesa della gente? “

“Il fatto è – conclude Ancisi –  che, su questa mossa, Vandini è stato bocciato non soltanto da Ancisi, ma da altri 22 votanti, riuscendo a “conquistare”, oltre ai due colleghi del proprio gruppo, solo tre consiglieri di altrettanti partitini a sinistra del PD.  ‘Modo di amministrare diverso’ o modo facile per non fare neanche opposizione?”

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