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Riccardo Sabadini: Sapir continuerà ad essere un forte volano nello sviluppo del Porto di Ravenna

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Sapir ha celebrato nei giorni scorsi i suoi primi sessant’anni. Fu costituita il 28 giugno 1957, con l’obiettivo di essere “centro di preparazione, propulsione, realizzazione e gestione del Porto di Ravenna”. Dopo 60 anni questa missione è certamente compiuta, come conferma in questa videointervista il Presidente Riccardo Sabadini

 

In occasione del suo sessantesimo anniversario, in questi giorni, Sapir ha realizzato una mostra di fotografie storiche e contemporanee dello scalo ravennate, allestita alla Camera di Commercio e in Darsena.

Alla costituzione, il capitale azionario di un milione di lire fu sottoscritto per il 51% dall’ANIC, per il 10% dalla Camera di Commercio e per il 39% da Serafino Ferruzzi.
I principali fautori di Sapir furono Enrico Mattei, presidente dell’ENI, che stava per mettere in produzione a Ravenna lo stabilimento ANIC e Luciano Cavalcoli, Presidente dell’Ente camerale.

La vita di Sapir è stata scandita poi da tanti passaggi. Il più importante nel 1973, quando la maggioranza azionaria della Società fu acquisita da Comune, Provincia, Regione e Camera di Commercio, che la conservano tuttora.

Il ruolo pubblico preminente della società si concluse con la riforma portuale del 1994, che affidò alle nuove Autorità Portuali le funzioni d’interesse pubblico prima svolte a Ravenna da Sapir.

Negli ultimi 20 anni Sapir si è concentrata sulla gestione delle proprie aree e sullo sviluppo dell’attività terminalistica. Sapir è oggi il principale Terminal Operator del Porto di Ravenna.

 

Il 28 giugno, in concomitanza con la fondazione della società nel 1957, si è svolta l’Assemblea dei Soci Sapir, che ha approvato il bilancio 2016, chiuso con un utile d’esercizio di circa 4,8 milioni di euro. Il valore della produzione è stato pari a 62,2 milioni di euro mentre il patrimonio netto del Gruppo Sapir arriva a quasi 120 milioni di euro. Nell’occasione è stato anche illustrato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, che presenta un utile di esercizio di 6,651 milioni di euro.

Sapir ha avuto e avrà certamente anche in futuro – dice Sabadini – un ruolo centrale e sarà un volano nello sviluppo del Porto di Ravenna, che oggi ha bisogno senza dubbio di concretizzare in tempi rapidi il programma di escavo dei fondali – in fase avanzata di progettazione – e poi deve porsi l’obiettivo di individuare nuovi business e nuovi mercati. Come l’apertura di nuove rotte verso il Far East o come le nuove opportunità da cogliere nel piano di investimenti dell’Eni in Adriatico.

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