Lega Nord ha scelto i candidati nei collegi uninominali: Alberghini, Gardin e Cintorino

Si vanno completando le liste dei candidati dei vari partiti che saranno in lizza nelle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Per la Lega Nord di Salvini sono definitive le candidature nei collegi uninominali di Camera e Senato nel Ravennate. E anche quelle del proporzionale, dove fa un certo effetto non vedere più il nome di Gianluca Pini.

 

Nel Collegio uninominale per la Camera di Ravenna, la candidata del Carroccio è Samantha Gardin, segretaria provinciale del partito e capogruppo in Consiglio comunale. Sfiderà fra gli altri il deputato uscente Alberto Pagani (PD) e Ilaria Morigi (LeU).

Nel Collegio uninominale per la Camera di Faenza e Forlì la candidata è Andrea Cintorino, segretaria provinciale della Lega di Forlì e Cesena. La Cintorino se la vedrà fra gli altri con il deputato uscente Marco Di Maio (PD).

Nel Collegio uninominale del Senato che comprende tutta la provincia il candidato è Massimiliano Alberghini, indipendente, già candidato del centro destra nelle ultime elezioni amministrative di Ravenna quando contese la vittoria fino all’ultimo a Michele de Pascale.

Un’operazione che la Lega ritenta per mettere in particolare difficoltà il PD in un suo feudo storico, sperando di fare il pieno di voti moderati e contando anche sulle divisioni interne alla sinistra.

Alberghini al Senato si troverà di fronte, fra gli altri, il Senatore uscente Stefano Collina (PD).

 

Nella lista plurinominale proporzionale per la Camera della nostra Circoscrizione la Lega Nord propone:

Nella lista plurinominale proporzionale per il Senato della nostra Circoscrizione la Lega Nord propone:

 

Il nome forte della Lega Nord che è fuori dai giochi è quello di Gianluca Pini, considerato il capo della Lega in Romagna ma che all’ultimo congresso si era schierato a fianco di Gianni Fava sfidante perdente di Salvini. Lui si era già chiamato fuori diversi mesi fa, affermando che non aveva intenzione di ricandidarsi. E alla fine Pini ha in effetti fatto il passo indietro. Lui giura che non ci sono ragioni politiche e retroscena, ma solo motivi personali e voglia di andare oltre il ruolo di Parlamentare.