Museo Classis Ravenna: Ancisi (LpRa) attacca, “è un fallimento”. Fioravanti (Direttore) replica: “faremo i conti a fine anno”

Alvaro Ancisi (LpRa) spara a zero sul Museo Classis Ravenna parlando in una nota di “fallimento della grande opera di regime” e definendo il numero dei visitatori dei primi sei mesi da “deserto archeologico”. In occasione dell’apertura del Museo Ancisi non si era sbottonato più di tanto e non si era espresso apertamente contro, al contrario di chi aveva parlato di inutilità dell’opera. La città peraltro aveva salutato con entusiasmo la nascita del museo, atteso a Ravenna da circa trent’anni e che è costato oltre 20 milioni di euro. Ora Ancisi ha chiesto i dati di affluenza al museo nel primo semestre del 2019 per trarne un primo bilancio. E il giudizio che ne dà è tranchant, fallimento senza appello, dopo soli 7 mesi.

“La Fondazione aveva previsto, per l’intero 2019, 65.000 visitatori (si presume a pagamento trattandosi di previsioni contabili) e costi per 540.000 euro, a fronte di cui i visitatori paganti sono stati, fino al 30 giugno, 18.343 e gli incassi totali 133.206 euro: dati molto lontani, in relazione a questa prima metà dell’anno, dalle aspettative di attrazione (-42%) e dalla copertura dei costi (il 49%). Elevato, ma non troppo (molto meno del MAR, l’altro grande museo del Comune), il numero di 10.404 visitatori gratuiti. – scrive Ancisi – Il dato negativamente più sorprendente è però l’incasso dai biglietti, 98.302 euro, pari al prezzo medio mortificante di 5,35 euro. Ma preoccupa anche più l’affluenza media giornaliera dei visitatori paganti, appena 101, soprattutto se si considera che la vicinissima Basilica di Sant’Apollinare in Classe, formidabile potenzialità di abbinamento delle visite, ne attrae da sola (secondo i dati del 2018) quasi il triplo.”

“Peggio ancora il connesso Antico Porto di Classe, che dovrebbe formare, quasi obbligatoriamente, un pacchetto unico con il museo archeologico: rispetto ai 20.000 visitatori attesi per il 2019, i paganti del primo semestre sono stati 6.737, in proporzione -32%, per una media giornaliera di appena 37 ingressi, al prezzo medio di un caffè corretto (2 euro e mezzo). – afferma Ancisi – Per il Classis non è stata fatta poca pubblicità, anzi. E l’interesse “novità” è destinato piuttosto a scemare. Si annuncia un clamoroso irreversibile fallimento della gigantesca e più costosa opera del regime, voluta e diretta dai tre sindaci di Ravenna di questo ventennio, a danno di altre cause sociali, culturali e turistiche viceversa sacrificate. Ma finisse qui. Perché quello che può ben definirsi “deserto archeologico di RavennAntica” succhia, nelle previsioni del 2019, costi annuali di gestione pari a 2.808.500 euro, tra costi ed oneri diretti, costi ed oneri diversi e museo Classis, di cui quasi 1.392.000 a carico di enti pubblici o gestori di servizi pubblici, di cui due terzi, 900.000 euro, direttamente dalle casse del Comune. A fronte di tali costi, la previsione dei ricavi assomma a 2.698.500 euro, pari a 110.000 di disavanzo, che rischia anche di peggiorare nel secondo semestre, dato che i mesi di maggiore affluenza ai musei sono quelli primaverili.”

Ancisi sostiene che in autunno occorrerà “fronteggiare questa vera e propria emergenza della comunità ravennate. In tale occasione, bisognerà tra l’altro valutare quale sia stato il maggior apporto di turisti che il Classis avrebbe procurato alla nostra città, confrontando le presenze turistiche del primo semestre 2019 con quelli dei due anni precedenti.” Ancisi chiede a tutti i consiglieri di opposizione di associarsi alla richiesta.

Da noi interpellato, il Direttore di RavennAntica Sergio Fioravanti sostiene che non ha intenzione di polemizzare con il consigliere Ancisi e si dice sconcertato per il fatto che si tenda a stilare il bilancio di un museo appena dopo pochi mesi, e che si voglia prendere i dati dei primi sei mesi semplicemente moltiplicandoli per due per avere il risultato di un anno di lavoro. “Questo metodo non è ortodosso – dice Fioravanti – tanto più che i primi mesi dell’anno sono notoriamente i più ‘scarichi’ dal punto di vista dell’affluenza turistica e di visitatori.”

“Mi limito a dire che i conti li faremo alla fine di novembre. – aggiunge Fioravanti – Al 30 novembre presenteremo i numeri del primo anno di apertura di Classis e il bilancio del primo anno di attività. Ad oggi gli ingressi sono circa 30.000 e il rapporto fra entrate e uscite è attualmente in linea con quanto è stato preventivato.”