Gianandrea Baroncini: Ravenna Coraggiosa è di sinistra, ecologista, femminista. Vogliamo una città più verde, con più lavoro, salute e diritti

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Gianandrea Baroncini, già consigliere comunale, è entrato nella Giunta de Pascale nel 2016 sotto le insegne del Pd. Poi è passato ad Articolo 1 MDP seguendo Bersani, Speranza ed Errani. Assessore all’Ambiente, adesso è uno dei principali animatori della nuova esperienza di Ravenna Coraggiosa che nasce dalle battaglie comuni di Articolo 1 e Sinistra per Ravenna e attinge anche dalla militanza di singoli esponenti di movimenti della società civile emersi negli ultimi anni (dalle Sardine ai Fridays For Future). Più di 250 persone hanno risposto all’appello per dare vita a Ravenna Coraggiosa, dopo la brillante esperienza di Emilia-Romagna Coraggiosa lanciata da Elly Schlein e dopo il risultato lusinghiero ottenuto dai Coraggiosi nelle elezioni faentine.

Giangi Baroncini

“Il nostro programma in otto punti – dice Baroncini – è frutto di un lavoro collettivo che, dopo l’appello sottoscritto da oltre 250 persone, ha visto impegnate oltre 120 persone divise in otto tavoli di lavoro. Ogni tavolo ha affrontato alcuni aspetti per noi centrali, le “Idee Coraggiose” del programma per la Ravenna del futuro.”

Quali sono i punti qualificanti del vostro impegno e del vostro programma?

“Noi siamo nati come progetto civico e politico con tre parole già contenute nel simbolo: Ravenna Coraggiosa è di sinistra, ecologista, femminista. Quindi queste sono le parole che ci distinguono e che riteniamo irrinunciabili. Siamo di sinistra: è questo il nostro punto di vista inteso come critica della società e come spinta al cambiamento nel segno dell’equità, della solidarietà, della sostenibilità. Siamo femministi perché il contrasto alle disuguaglianze e in particolare alle disuguaglianze di genere è un tratto fondamentale dell’impegno per la giustizia e per il cambiamento. Siamo ambientalisti perché il contrasto alla crisi climatica è fondamentale per migliorare la salute delle persone, garantire la sostenibilità dell’economia e la tenuta del sistema sociale, per il miglioramento della qualità della vita delle nostre comunità.”

A questo proposito, a sinistra e nel mondo ambientalista si discute molto – e quasi solo – del famoso progetto di cattura di CO2 dell’Eni. Molti ne hanno fatto una battaglia simbolo, una bandiera per tracciare un discrimine fra i veri e i finti ambientalisti. Voi dite sì all’eolico, dite sì al grande parco urbano, volete la chiusura immediata di Angela Angelina, ma non chiudete la porta in modo netto al progetto dell’Eni. O mi sbaglio?

“Rispetto all’ipotesi Eni per un deposito di sequestro della CO2, restando la difficoltà di valutare un progetto del quale conosciamo solo i titoli apparsi sui giornali, non possiamo che esprimere preoccupazione. Più che essere un contributo alla transizione, questo rischia di essere un impianto finalizzato a tenere in vita l’economia lineare del fossile, un impianto molto costoso, con effetti sull’occupazione tutti da verificare. Si produrrebbe comunque un “rifiuto” (CO2) stoccato nel sottosuolo per i secoli a venire con tutte le incognite che tali depositi, se permanenti, potrebbero determinare. La nostra non è una pregiudiziale assoluta verso ogni tecnica di sequestro, ad esempio sappiamo che Eni sta facendo ricerche su sequestro della CO2 con alghe e vegetali per ottenere biocombustibili in linea con l’obiettivo di un’economia circolare e della chimica verde. Ma in attesa di maggiore chiarezza sul progetto, abbiamo riserve di principio che si riconoscono in quelle espresse da tutto il mondo ambientalista.”

Ma se venisse presentato un progetto concreto, che fareste?

“Venisse presentato pensiamo che non debba usufruire di finanziamenti pubblici legati alla transizione, che speriamo siano riservati alle energie rinnovabili. La seconda speranza è che debba essere sottoposto a una procedura di VIA particolarmente attenta agli aspetti di sicurezza, di sostenibilità, del riutilizzo della CO2, del rapporto con la crescente competitività delle rinnovabili. Al di là del singolo impianto, proporremo un confronto serrato con l’Eni, Enel, Hera, i grandi attori del settore energetico, e con il Governo per una strategia che punti a una riconversione sostenibile dell’energia verso le rinnovabili e della chimica verso la chimica verde. Valorizziamo le soluzioni di cattura basate sulla natura: la protezione e l’allargamento di foreste, delle zone umide e degli altri ecosistemi, che sono azioni di contrasto ai cambiamenti climatici e miglioramento del verde. Siamo per promuovere un’economia nuova coerente con gli obiettivi europei e con il nuovo “Patto Regionale per il lavoro e per il clima”, per ridurre emissioni e governare la transizione.”

Giangi Baroncini

Veniamo alle alleanze. Avete risposto all’appello di Paglia, Maestri e altri che fanno riferimento a Sinistra Italiana, dicendo che “era fuori tempo massimo” e non poteva essere accolto. Voi andate avanti con il vostro progetto, e le porte restano aperte a chi vuole aggregarsi. O sbaglio?

“Seguiamo con attenzione il dibattito aperto nella parte della sinistra ravennate che aveva animato Ravenna in Comune. Abbiamo guardato positivamente al tentativo fatto di portare quell’esperienza dentro al centrosinistra. Fallito quel legittimo tentativo, non possiamo però oggi condividere l’appello per una lista unica che è stato rivolto a noi, al Movimento Cinque Stelle e ai Verdi, ritenendolo obiettivamente irrealistico e fuori tempo anche alla luce del percorso già da molto tempo avviato da Ravenna Coraggiosa. È un progetto civico che si alimenta della partecipazione e del contributo di tante persone, che non può essere snaturato. Riaffermiamo, ancora una volta però, la nostra vocazione ad essere inclusivi e sempre aperti ad un confronto sincero, per rafforzare la sinistra al governo della città. Questo è il nostro unico confine.”

Con i Cinque Stelle pensate che alla fine si possa fare l’alleanza di tutto il centrosinistra? Malgrado le difficoltà e divisioni interne sorte a Roma e a Ravenna fra i grillini…

“Sulle difficoltà interne al M5S non mi esprimo. Mi auguro che l’alleanza fra il centrosinistra e i Cinque Stelle possa andare in porto. Loro stanno partecipando a tutti gli incontri sul programma in modo proficuo. Ci sono le condizioni perché il lavoro che abbiamo fatto insieme possa concludersi positivamente.”

Quando? Voglio dire quando chiuderete sul programma della coalizione del centrosinistra?

“Siamo a buon punto. Il lavoro della Movimentazione Civica di de Pascale è in corso. Ma non ci siamo dati una scadenza precisa sulla fine del confronto.”

Ravenna Coraggiosa

GLI 8 PUNTI DEL PROGRAMMA DI “RAVENNA CORAGGIOSA”

Sanità, Welfare, Territorio, Lavoro, Transizione ecologica, Scuola, Cultura, Diritti. Ecco gli otto capitoli del programma della lista di sinistra Ravenna Coraggiosa, che sono scaturiti da altrettanti tavoli di lavoro, svolti mei mesi scorsi.

SANITÀ

Su questo fronte i punti principali del programma di Ravenna Coraggiosa sono: Case e Ospedali di Comunità. Ristrutturazione del Sistema Ospedaliero. Potenziamento di Medicina di Genere in ospedale e sul territorio. Sanità Digitale. Interazione Ospedale/Università. Lancio del programma Ravenna Smoke and Smoking Free.”

Case della Salute o Case della Comunità. Coraggiosa propone l’integrazione fra le varie professionalità presenti e l’apertura al pubblico di tali strutture almeno 12 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. Propone la disponibilità di strumenti diagnostici adeguati e la presenza di ambulatori per le urgenze per le patologie acute con accesso libero (per ridurre così gli accessi al Pronto Soccorso).

RSA e Assistenza Domiciliare. Su questo punto Coraggiosa propone di ripensare drasticamente al modello delle Residenze per anziani per ricondurle ad una pertinenza pubblica, ripensando al modello di struttura ed evitando i grandi complessi. Propone di favorire l’assistenza a domicilio e di implementare l’esperienza delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (le USCA). Inoltre chiede di rivedere in sicurezza i protocolli di accesso alle strutture da parte dei familiari, di garantire la presenza, anche in forma di consulenza di équipe geriatriche e di ricorrere preferenzialmente alla gestione infermieristica.”

Ristrutturazione del Sistema Ospedaliero. Ravenna Coraggiosa propone un adeguamento di tutti gli organici per garantire un’assistenza di qualità e per mettere mano all’annoso problema delle liste d’attesa, privilegiando soluzioni interne al sistema pubblico. Propone la mobilità delle équipe di eccellenza per evitare che sia il paziente a doversi spostare per accedere alle cure. Chiede di affrontare con decisione il problema della Psichiatria e Psicologia di comunità superando la centralità di un solo CSM per 3 comuni e chiede di incentivare la riconversione delle risorse sanitarie in Budget di Salute integrate dalle risorse economiche e sociali dedicate ai bisogni dell’abitare, del reddito individuale, delle relazioni sociali.

WELFARE

Ravenna Coraggiosa parte da un dato di fatto: è cresciuta la “vulnerabilità della popolazione”, “la pandemia ha generato nuovi fenomeni di povertà diffusa, sul versante dell’abitare e sul versante alimentare. Chi sono i “nuovi poveri”? Lavoratori di fascia grigia, lavoratori precari, lavoratori atipici, stagionali, “working poor”, piccole partite iva, giovani professionisti, pensionati soli.” Altre fragilità si riscontrano fra la popolazione anziana e nelle famiglie con minori. È in “aumento la disabilità per bambini e bambine, con un aumento dell’aspettativa di vita dei disabili adulti”.

Per Coraggiosa “il Welfare è cultura” e occorre lavorare “in chiave di Welfare di Comunità (coinvolgendo gli attori di comunità, valorizzando le esperienze associative e civiche del territorio, co-progettando con il Terzo Settore, creando una cultura diffusa di solidarietà, giustizia, diritti e supporto).” Occorre “rafforzare le rete dei servizi pubblici e integrati nel territorio a supporto degli anziani, degli adulti fragili, delle persone con disabilità, delle nuove povertà, delle famiglie vulnerabili.”

Per gli anziani, Coraggiosa propone di “investire in progetti di cittadinanza attiva per arginare le solitudini, implementare le prestazioni dell’assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti, aumentare nel Comune di Ravenna il numero di posti accreditati nelle strutture, mantenere servizi di vicinato nel forese, garantire la presenza dei medici di medicina generale e Case della Salute.”

Per le famiglie con minori occorre “sperimentare Centri Diurni a supporto delle famiglie fragili, garantire attraverso Il Centro per le Famiglie supporto e sostegno alla genitorialità, avviare percorsi di formazione alla genitorialità coinvolgendo gli Istituti Comprensivi del territorio, promuovere le diverse tipologie di affido famigliare in supporto ai bambini, alle bambine e alle loro famiglie.”

Per affrontare l’emergenza nuove povertà Coraggiosa propone di “stanziare risorse e fondi per lavoratori e lavoratrici colpiti dalla crisi, sperimentare forme di housing sociale ed implementare patrimonio di edilizia residenziale pubblica, sostenere progetti per la dignità e i diritti delle persone senza fissa dimora.”

Per la disabilità Coraggiosa propone di creare un “Patto Educativo tra famiglia, ASL, Scuola e Servizio Sociale, garantire progetti di vita che mettano al centro talenti e bisogni delle persone con disabilità.”

TERRITORIO

Coraggiosa propone politiche urbanistiche e territoriali con consumo di suolo zero, rigenerazione urbana (a partire dalla Darsena di città) e recupero di suolo oggi impermeabilizzato. Occorre non prevedere nuove strutture già ampiamente diffuse (centri commerciali) ma solo trasferimenti con miglioramenti del servizio, “valorizzando invece i percorsi turistico-commerciali del centro storico e i centri commerciali naturali”.

Coraggiosa punta alla “trasformazione delle attuali zone urbanizzate in ecoquartieri secondo le migliori esperienze europee, recuperando i sistemi dunosi, valorizzando le aree e i percorsi naturalistici per corrispondere all’evoluzione degli standard del turismo internazionale”, mentre “tutte le aree produttive devono essere ecologicamente attrezzate con energie rinnovabili per rendere le attività produttive sempre più sostenibili.”

Coraggiosa vuole migliorare i servizi territoriali, sulla casa per le fasce sociali più deboli, la manutenzione ordinaria e straordinaria, il verde urbano, la gestione dei rifiuti, la riduzione di traffico e smog, l’eliminazione delle barriere architettoniche. Tutto finalizzato a migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Coraggiosa punta a uno “sviluppo equilibrato e paritario di tutto il territorio comunale” con queste scelte: diffondere ovunque la banda larga anche per favorire lo smart working e l’accesso ai servizi; migliorare collegamenti con la città e tra le frazioni mediante trasporto pubblico e bicicletta (anche a pedalata assistita); organizzare il decentramento dei servizi essenziali nel campo della salute e del welfare; migliorare le dotazioni di strutture per le attività culturali e sportive specie per i giovani e adolescenti; valorizzare il sistema scolastico, difendere i servizi commerciali di vicinato e valorizzare i beni turistico-culturali diffusi.

Sulle infrastrutture Coraggiosa sostiene che il porto di Ravenna deve diventare non solo un grande porto economicamente competitivo ma anche un vero green port. Perciò va rafforzato e ammodernato fortemente il sistema ferroviario per merci e passeggeri. Poi occorre la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità e la sua messa in sicurezza, servono piste ciclabili e pedonali sicure sotto tutti i punti di vista, va migliorata la viabilità esistente (Classicana, Ravegnana, connessione Ravenna-Alfonsine verso la Ferrara-Mare) ottimizzando i tracciati esistenti, togliendo traffico e inquinamento per salvaguardare i paesi, e salvaguardare le aree di rilievo ambientale.

Coraggiosa è per la mobilità sostenibile e dice che occorre cambiare la gerarchia delle priorità nei sistemi di mobilità per contrastare i cambiamenti climatici, migliorare la qualità dell’aria, ridurre il traffico automobilistico ingombrante, inquinante e rumoroso, migliorare l’efficienza. Nella mobilità extraurbana per merci e passeggeri bisogna puntare sul treno.

LAVORO

Ravenna Coraggiosa propone un PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA in chiave ravennate, sulla falsariga di quello sottoscritto in Regione E-R, per il rilancio e lo sviluppo del territorio. Per Coraggiosa poi prioritario è il rispetto dei contratti collettivi, delle norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

Ravenna deve essere città della CONOSCENZA e dei SAPERI. Perciò occorre “investire nella cultura, fattore di identità e di crescita civile individuale e collettiva, motore di innovazione, sviluppo economico, di nuova occupazione e di cittadinanza attiva. Può esserlo anche di inclusione sociale e di contrasto alle disuguaglianze.”

Ravenna infine deve essere città del LAVORO, delle IMPRESE e delle OPPORTUNITÀ. “Rafforzare le leve per l’attrazione di nuovi investimenti ad alto contenuto di innovazione, sostenibilità ambientale e buona occupazione, rafforzamento di servizi privati e pubblici, semplificazione dei processi di insediamento e sviluppo” sono gli obiettivi di Coraggiosa.

Ravenna Coraggiosa

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Ravenna Coraggiosa propone in questo campo “un impegno straordinario contro l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo, un comune verde per tutelare gli ecosistemi, la vita e la salute di tutti. Ci sono oggi tutte le soluzioni e le tecnologie per ridurre lo smog nelle città: usiamole. Coinvolgiamo la scienza, gli operatori economici e la comunità per eliminare le plastiche monouso e arginare il drammatico fenomeno delle microplastiche nell’ambiente, nei fiumi e nel mare.”

“Una nuova economia green per Ravenna: lavorare eco, lavorare tutti. La priorità – per Coraggiosa – è favorire la nascita del progetto sull’eolico a mare oltre le 12 miglia, fotovoltaico galleggiante, idrogeno verde. Tanto lavoro e zero emissioni. Portiamo nel futuro il sapere dei lavoratori ravennati nel campo dell’energia e dell’offshore. Condividiamo il Patto regionale: nel 2035 il 100% dell’energia deve essere prodotta da fonti rinnovabili.

Coraggiosa vuole “trasformare la produzione di energia e la chimica a Ravenna puntando sulle energie rinnovabili e pulite, riducendo le emissioni del 60% nel 2030. Arrivare con urgenza alla chiusura anticipata della piattaforma Angela Angelina, incompatibile con la nostra costa e con il sito naturalistico di foce Bevano. Ridurre drasticamente le emissioni di CO2 da edifici e da traffico, che insieme incidono per il 70% sulle emissioni inquinanti. Valorizzare l’occasione straordinaria del super bonus del 110% per riqualificazione energetica e sismica.”

Propone “un piano pluriennale per l’efficientamento e il passaggio a rinnovabili negli edifici di proprietà pubblica. La mobilità elettrica deve contribuire a superare la monocultura del metano domestico e degli idrocarburi: serve un piano per l’istallazione di colonnine di ricarica nei parcheggi scambiatori, nelle aree di sosta, nei distributori.”

Si punta a “estendere i servizi di “trasporto pubblico a chiamata”, con navette elettriche nella città d’arte e nei lidi, autobus ad idrogeno verde per le tratte a lunga percorrenza. Coraggiosa vuole “favorire la mobilità pedonale e ciclabile che con infrastrutture estese e sicure ha ancora enormi spazi di crescita in città, nel territorio, nel settore turistico.”

Secondo Coraggiosa “Ravenna non ha bisogno di nuovi inceneritori né di nuove discariche ma di economia circolare che ricicli materia e produca nuovi e buoni posti di lavoro. Obbiettivo 80% di raccolta differenziata al 2026. Produrre sempre meno rifiuti e raccogliere sempre meglio. Completare il passaggio al porta a porta e arrivare alla tariffazione puntuale. Occorre riforestare e mettere a rinnovabili tutte le ex discariche e le cave dismesse.”

Ravenna Coraggiosa propone la “manutenzione ordinaria e straordinaria del nostro territorio a cominciare dagli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico e all’erosione costiera. Una gestione coerente con l’esito del referendum sul carattere pubblico dell’acqua e per la valorizzazione della società pubblica delle fonti Romagna Acque.”

“Le nostre zone naturali del parco del Delta del Po’ sono un patrimonio dei ravennati e dell’umanità, insieme alla rete di parchi urbani, parchi di quartiere e cintura verde sono un “polmone” e un capitale di biodiversità. Difendiamole, allarghiamole, mettiamole al centro di una filiera di turismo naturalistico” sostiene la lista.

Coraggiosa vuole piantare “almeno un milione di nuovi alberi, la più grande campagna di piantumazione del dopoguerra va finanziata subito. Gli alberi emettono ossigeno, favoriscono la biodiversità, contrastano l’erosione del terreno e i cambiamenti climatici. Fanno uno stoccaggio naturale di CO2, l’unico che ci piace!

Coraggiosa vuole “istituire nel Comune di Ravenna un assessorato alla transizione ecologica forte, autorevole, trasversale dotato di adeguate risorse economiche, tecniche e umane. Ogni scelta sia improntata alla tutela dell’ambiente, alla riduzione delle emissioni in atmosfera, nel suolo e in acqua.”

CULTURA

Per Ravenna Coraggiosa “la Cultura è un bene pubblico” ed è “necessario tornare a promuovere nuove realtà culturali, disseminare le esperienze e non accorparle in grandi organismi, che faticano a produrre pensiero.” L’Assessorato deve “pubblicizzare in modo continuativo e organico le attività culturali della città, dalle attività dello Spartaco sino al Ravenna Festival.” Propone “un tavolo permanente degli stati generali della cultura, un luogo di dialogo e scambio tra le varie realtà, che s’incontri almeno una volta all’anno.”

Per Coraggiosa “i parchi della città possono diventare, nel periodo estivo, luoghi di spettacolo, stringendo patti con le realtà culturali più giovani.” Si propone “un’attenta valutazione e ridistribuzione delle risorse di tutti gli organismi convenzionati, valutando, oggettivamente, il dare e l’avere tra realtà culturali private e Amministrazione comunale.”

Coraggiosa vuole “rilanciare la Biblioteca Oriani, di cui va ristabilita la funzione di polo della Storia contemporanea, accorpandola all’Istituto Storico della Resistenza, in modo da recuperare la sua funzione nazionale di conservazione e diffusione di documenti e di pensiero sul ‘900 italiano”.

Per Coraggiosa “è fondamentale una politica di rilancio e di creazione di Biblioteche nelle periferie e nei paesi del forese” e occorrono “politiche che favoriscano l’incontro tra le realtà artistiche e culturali della città e i centri del forese”. Infine bisogna “aumentare le agibilità di Pubblico Spettacolo nei luoghi comunali di promozione e produzione culturale, agevolando la possibilità di usufruirne a chiunque ne abbia necessità”.

Ancora, occorre “pensare a nuove idee per spazi come Classis, per cui si potrebbero raccogliere progetti innovativi da giovani artisti e intellettuali, sostenendone la creazione di forme associative e cooperative, coinvolgendo anche i laureati dei corsi umanistici del Campus Universitario”. Infine si punta sulla “creazione leggera agile ed efficace di nuovi spazi espositivi, di Ecomusei della creatività, capaci di creare-disfare-e rifare relazioni con chi opera nel nostro territorio e non solo.”

SCUOLA

Per Ravenna Coraggiosa le parole chiave sono “Inclusione, Qualità, Spazi sicuri e adeguati, Lotta alla dispersione, Studenti e studentesse al centro, Uguaglianza, Rispetto, Lotta contro le discriminazioni”. Le scuole devono diventare “cardine di comunità”, cioè “punti di aggregazione, di iniziative culturali e sociali, con il coinvolgimento di famiglia, enti e istituzioni territoriali, associazioni”.

Per l’infanzia Coraggiosa propone di “aumentare i posti nido per accogliere le domande”, di “evitare che le rette siano una barriera di accesso” e di estendere l’orario “anche tramite servizi pre/post scuola per favorire l’occupazione femminile”.

Coraggiosa punta sull’attività motoria e sportiva nelle scuole a partire dalla “formazione degli insegnanti” e propone di prestare attenzione al “ben-essere a scuola” attraverso “counseling scolastico, presìdi medici, educatori di plesso”. Infine si propone di promuovere la “creatività giovanile” realizzando “centri polivalenti per giovani nel forese”.

Ravenna Coraggiosa

DIRITTI

Coraggiosa propone “Ravenna città accogliente, solidale, aperta. Una città che si faccia promotrice di una piena e sostanziale cultura dei diritti.” Propone la “promozione di eventi culturali che diffondano una cultura dell’integrazione e della non discriminazione; di attivare uno sportello informativo e uno sportello di aiuto psicologico aperto alle persone lgbtq+, familiari, amici, parenti; un progetto di housing o co-housing che accolga le persone in difficoltà e in condizioni di estrema vulnerabilità.”

Ravenna Coraggiosa chiede lo “stanziamento di fondi per sostenere progetti volti a rieducare i partner maltrattanti; lo stanziamento di un fondo di Libertà, per chi è in difficoltà a causa di situazione discriminatoria.” Si propongono anche “percorsi di formazione e di educazione alle differenze per il personale sanitario, degli uffici pubblici e per le forze dell’ordine, come indicato nella legge regionale 15/19; progetti volti a fornire un’educazione civica, emotiva e alle differenze a partire dalle scuole primarie presenti sul territorio comunale; iniziative contro l’ingiusta Tampon Tax; attività socio educative, di socializzazione e interrelazione e per l’inserimento lavorativo, sia all’interno della casa circondariale che all’esterno con percorsi di supporto al reinserimento sociale.”

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Commenti

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  1. Scritto da Lucio

    Ottimo!

    Visto che i torni paiono quelli di chi deve liberare la Ns. città dalla “destra” (al momento non pervenuta), faccio umilmente notare che Ravenna è governata da decenni da esponenti di centro-sinistra, e sarà così nei lustri a venire. Aggiungo umilmente che l’alleanza è col sindaco uscente (e al 90% di pronta riconferma).

    Dunque, se lo volete fatelo, anziché andare avanti ogni campagna elettorale con le belle intenzioni (che puntualmente vengono magari limate, o limitate, dalla realpolitik o dai vari celochiedeleuropa).

  2. Scritto da Fabio Ricupero

    Fin quando sosterrete questo governo il Vostro è solo fuffa. Definirsi di Sinistra con Lega e Liberisti…e Draghi proprio no.

  3. Scritto da Emanuele

    Vero ciò che scrive Lucio: fate pace con voi stessi … inoltre tante cose paiono sogni, mentre chi si candida a Sindaco deve possedere una dose di concretezza che qui non vedo.