Alberto Ancarani (Forza Italia) annuncia un esposto sulla vicenda di Rolando, del Principato e del castello: “sia fatta piena luce”

L’avvocato, il Principe ereditario e il castello. Potrebbe essere la sintesi di una prossima inchiesta. Perché l’avvocato, Alberto Ancarani, non demorde e ora annuncia un esposto. “Alla luce della risposta del Sindaco de Pascale al mio Question Time sul cosiddetto Principato di San Bernardino nonché delle successive vicende emerse, da ultimo quanto riportato in un’intervista dall’ex parlamentare della Lega Nord Gianluca Pini, depositerò in settimana un esposto alla Procura della Repubblica affinché sia fatta piena luce sia sul “principato” sia sulle azioni di mediazione in suo favore eventualmente poste in essere dal Consigliere comunale Rolando.” Così Alberto Ancarani (Forza Italia).

Dopo l’ormai famoso articolo-inchiesta di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera sul geometra di Ravenna che si fece Principe di San Bernardino e sul Principato fantasma, che compare e scompare a seconda delle maree o di imprese piratesche, e dopo la discussione in Consiglio comunale che ha coinvolto il cosiddetto Principe ereditario, Gianfilippo Nicola Rolando, capogruppo della Lega, la gustosissima vicenda promette nuovi sviluppi. Sempre ad opera di Alberto Ancarani, Capogruppo di Forza Italia, che a livello nazionale è alleato della Lega nel Governo Meloni, ma che a Ravenna non perdona nulla ai leghisti di Jacopo Morrone dopo le elezioni del 2021, quando questi ultimi appoggiarono Filippo Donati mentre lui si presentò Sindaco con gli azzurri e una lista civica, in contrapposizione a quella candidatura giudicata politicamente sbagliata.

La storia del “geometra di Ravenna che voleva diventare principe”, Gianni Rolando Principe di San Bernardino, raccontata da Milena Gabanelli sul Corriere della Sera

 

Lo stato fantasma irrompe a Palazzo Merlato. Ancarani (FI) chiede al Sindaco quali rapporti intrattiene il Comune di Ravenna con il Principato di San Bernardino

Dopo una lunga fase di tregua, seguita alle elezioni del 3 e 4 ottobre 2021, le divisioni e le polemiche nel centrodestra ravennate sono deflagrate sull’elezione del nuovo Presidente e Vice Presidente del Consiglio comunale in seguito al trasloco a Roma di Ouidad Bakkali. In quella occasione Lega, Fratelli d’Italia, Viva Ravenna e La Pigna inizialmente avevano proposto come Vice Presidente proprio Rolando (lo “scandalo” del Principato, benché di dominio quasi pubblico, non era ancora scoppiato), mentre Ancarani ha votato per Ancisi insieme alla maggioranza. Ne è seguito un documento velenoso dei quattro gruppi contro Ancarani e Ancisi – accusati sostanzialmente di essere la quinta colonna del centrosinistra – a cui Ancarani ha risposto per le rime, mettendo alla berlina Fratelli d’Italia e Lega, imputando loro di non saper fare politica e di farsi portare in giro dai rancori della Pigna, che alle elezioni del 2021 non arrivò nemmeno al 4%.

Di lì a pochi giorni, dopo l’articolo della Gabanelli e una precisazione di Rolando, in cui dichiarava che non c’entrava nulla con il progetto del padre sul Principato di San Bernardino (anche se sul sito del presunto Stato risulta essere, appunto, il Principe ereditario con accanto la principessa ereditaria sua moglie), Ancarani ha dato fuoco alle polveri. L’azzurro ha interpellato Sindaco e Giunta sulle presunte manovre dello stesso Rolando presso i vertici comunali in favore del Principato per ottenere una sede di rappresentanza a Ravenna. Il Sindaco Michele de Pascale ha confermato che Rolando lo interpellò in proposito qualche anno fa, fra il 2016 e il 2017. Ma la risposta del Comune fu negativa. Poi da indiscrezioni successive – quelle dell’ex deputato della Lega Gianluca Pini pare richiesto di una mediazione presso il Sindaco dallo stesso Rolando – è trapelato che il Principato tramite Rolando avrebbe chiesto di avere in concessione – pare – il Castello di Castiglione di Ravenna, Palazzo Grossi, sembrerebbe per farci addirittura un Casinò, a quanto aveva inteso Pini.

Ancarani ha già tuonato in Consiglio comunale sull’uso improprio e disdicevole che un Consigliere comunale potrebbe avere fatto della sua posizione per curare interessi diversi da quelli della comunità. Mentre su Facebook ha stigmatizzato il fatto che gli altri gruppi di minoranza e lo stesso leader della Lega in Romagna Jacopo Morrone abbiano mostrato scarso interesse per questa vicenda e per le implicazioni etiche e politiche dell’eventuale comportamento inappropriato di Rolando.

Ecco cosa scriveva Ancarani sul suo profilo giusto 4 giorni fa: “Secondo l’ineffabile segretario regionale della Lega Romagna la questione sarebbe “personale tra Ancarani e il consigliere Rolando” e lui avrebbe scoperto tutto ora. Insomma, cade dal pero. Riassumiamo per lo smemorato rappresentante del collegio uninominale di Rimini: 1) Nel 2016 candidi e fai eleggere uno che dopo pochi giorni dall’inizio del mandato va dal nuovo Sindaco a perorare la causa della cessione al padre, presunto capo di stato straniero, di un palazzo del comune; 2) Nel 2021 non solo lo ricandidi ma gli dai anche i galloni da capogruppo! Appena viene rieletto la prima cosa che fa è andare al porto di Ravenna cercando di bloccarlo contro il green pass che il tuo partito, al governo del paese, ha introdotto; 3) ora emerge tutta la storia e tu dici che non ne sai nulla? Ma pensi che siamo/siano tutti cretini? P.S. A chi in queste ore mi dice “purtroppo hai completamente ragione ma non puoi ingerirti negli affari interni agli altri partiti” sfuggono alcuni dettagliucci. 1) In una città tradizionalmente portata a votare a sinistra, l’unico modo per ottenere un voto maggioritario diverso è essere credibili con chi non ti voterebbe mai. Un simile personaggio toglie credibilità a tutta l’opposizione e dunque non può che essere un problema anche dei partiti alleati 2) Questo signore è, dalla scorsa legislatura, il principale collegamento dei partiti di centrodestra con quella lista civica ululante alla luna – sembra quasi componente in prestito di quel gruppo consiliare – che sbraita da anni senza portare a casa uno straccio di aumento di consensi e che in questo momento ha la golden share del resto dell’opposizione, garanzia di imperitura sconfitta per tutti.”

E sabato 12 novembre sempre Ancarani scrive: “Anche oggi ne viene fuori un’altra su una vicenda che appare sempre più opaca e poco edificante. Ovviamente, da garantista, mi aspetto che tutto questo non sia vero, e nel caso non lo sia, che conseguentemente Gianluca Pini o il Sindaco de Pascale vengano querelati per diffamazione. È ovvio che se cosi non accadrà, invece, tutto questo non potrà che essere dato ufficialmente per vero. E, se è vero, mi chiedo nuovamente per quanto i dirigenti della Lega e degli altri partiti alleati potranno continuare a fingere di non vedere che il loro rappresentante su questo territorio sta creando un danno gravissimo all’immagine dell’intera coalizione di centrodestra.”

Insomma il pugnace Alberto Ancarani non demorde e ora promette un ulteriore salto di qualità: l’esposto alla Procura della Repubblica. Decideranno i magistrati se aprire un fascicolo d’inchiesta per capire meglio cosa è veramente accaduto e se ci sono ipotesi di reato intorno a queste presunte manovre per ottenere il castello di Castiglione o un’altra sede a Ravenna per il Principato dell’isola che non c’è o c’è a seconda delle maree.

Commenti

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  1. Scritto da Lorenzo

    Ancarani,sinceramente tutta sta storiella non ha il verso. Ma crede veramente che la gente non abbia capito che Rolando non sia diciamo un genio. Lo si capisce subito dal momento in cui apre bocca o gli scrivono qualcosa. Usi le sue energie, se vuole fare opposizione, per contrastare una delle qualsiasi pataccate che il governo di questa città ci vuole rifilare. Stia tranquillo, alla svelta Rolando scomparirà e sarà peggio per chi lo ha sostenuto. Faccia il suo dovere se è vero che vuole fare opposizione

  2. Scritto da Nevio Baldini

    Suggerirei ai rappresentanti di questa casata invece di cercare di insediarsi in beni appartenenti alla comunita’,di posizionarsi armi,bagagli e titoli nobiliari,al largo di Ravenna,fuori dalle acque territoriali come avvenne in Rimini a meta’ degli anni 60 dove un ex appartenente alla repubblica di Salo’,eresse su piloni piantati in mare,la famosa isola galleggiante,sede autoproclamata di un fantomatico stato libero ed indipendente,sperando che non abbia a verificarsi la fine ingloriosa della predetta isola,fatta in seguito brillare dai sommozzatori della marina e definitivamente colata a picco da una mareggiata,cosi’ l’erede al trono potra’ fregiarsi anche del titolo di principe delle maree.