Soppressione dell’automedica all’ospedale di Lugo, Fratelli d’Italia chiede chiarezza

Fare chiarezza sulla soppressione dell’automedica all’ospedale di Lugo, in provincia di Ravenna. A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “una nota inviata il 30 novembre 2022 dal Direttore dell’Unità Operativa Complessa Centrale Operativa 118 ed emergenza territoriale Romagna, si apprende che l’azienda sanitaria locale, ha sospeso l’attività dell’automedica con postazione di partenza nel medesimo presidio ospedaliero di Lugo: la decisione dell’Ausl è motivata dalla carenza di personale medico in cui versa il Pronto Soccorso della città di Lugo e a seguito della nuova rimodulazione delle attività automediche nell’ambito provinciale di Ravenna e la sospensione delle attività di automedica con postazione di partenza da Lugo, nella provincia saranno operative solo due automediche, che avranno come postazione di riferimento la centrale operativa 118 di Ravenna e la Casa della Salute di Cotignola; quest’ultima dovrà servire un ampio territorio che comprende i comuni della Bassa Romagna e tutta l’area faentina fino alla zona di Modigliana, ai confini con la provincia di Forlì”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se ritenga necessario intervenire per chiedere un chiarimento dal Direttore dell’Unità Operativa Complessa Centrale Operativa 118 ed emergenza territoriale Romagna, il Dottor Maurizio Menarini e se non ritenga opportuno intervenire con urgenza sulla decisone dell’Azienda Sanitaria della Romagna affinché vengano ripristinate celermente le automediche in servizio presso il presidio ospedaliero lughese”.

Evangelisti vuole inoltre sapere dall’esecutivo regionale “se non ritenga doveroso un intervento con urgenza che consenta la corretta applicazione del Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, da parte dell’AUSL della Romagna, prevedendo pertanto un mezzo di soccorso ogni 60.000 abitanti con la copertura di un territorio non superiore a 350 Kmq e se ritenga che l’Azienda Sanitaria Locale, nella definizione annuale dei fabbisogni, abbia effettuato tutte le corrette valutazioni anche nel rispetto della normativa vigente”.