Presidi di polizia potenziati durante l’estate in località turistiche: approvata la risoluzione del Pd

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Sì al potenziamento dei presidi di polizia nelle località turistiche nel periodo estivo per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza. L’Assemblea legislativa ha accolto positivamente la risoluzione del Partito democratico firmata da Manuela Rontini (prima firmataria), Massimo Bulbi, Nadia Rossi, Lia Montalti, Stefano Caliandro, Marco Fabbri, Pasquale Gerace, con la quale si sollecita il ministero dell’Interno a potenziare la sinergia tra forze dell’ordine e polizie locali nonché a riproporre bandi per finanziare i progetti degli enti locali in sostegno alle polizie locali.

“In vista della stagione turistica estiva -ha sottolineato la consigliera dem- occorre una buona programmazione della sicurezza. Le attività di prevenzione e controllo, con servizi ad alta visibilità, costituiscono anche un forte richiamo per i turisti, determinando un rilevante aumento di presenze sul territorio. La percezione di sicurezza fa bene alla nostra economia turistica”. Negli anni, si ricorda nell’atto ispettivo, “Regione, Comuni e prefetture hanno chiesto in modo costante l’apertura di presidi di polizia, contingenti di rinforzo e rafforzamento delle piante organiche”. “Ricordiamo inoltre -ha continuato Rontini- il ruolo positivo della Regione che, pur non avendo competenze specifiche in tema di sicurezza, ha promosso la sottoscrizione di accordi di programma con i territori e ha stanziato, nel 2021, 1,7 milioni di euro per progetti di polizia di comunità. Da parte del governo centrale non deve cambiare l’impegno per dare una risposta ai territori e a una parte importante di economia di questa regione. Naturalmente i governi locali devono fare la loro parte affinché l’estate 2023 torni ad essere quella del periodo pre-pandemia”.

Critico Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia): “La sicurezza e la percezione di sicurezza sono estremamente importanti per tutti. Purtroppo i cosiddetti progressisti se ne ricordano solo quando governa il centro-destra, per fare propaganda. Tutte le ramificazioni dello Stato si devono fare carico della sicurezza, così come tutte le politiche che propugnano l’accoglienza senza se e senza ma, salvo poi creare emergenze sicurezza sui nostri territori. Serve indirizzare risorse per il controllo delle nostre zone: è questione di etica e di coerenza”.

Sulla stessa linea Massimiliano Pompignoli (Lega): “La risoluzione era già stata presentata nel 2022 e allora non si era spinto per portarla avanti. Riproporla ora è meramente strumentale. Fra l’altro, già allora, la Lega aveva proposto un emendamento per chiedere il potenziamento dei presidi estivi. Bisogna capire da dove si è partiti coi tagli ai presidi e cioè nel 2014 con il governo Renzi. La percezione di sicurezza dei cittadini è fondamentale, quindi ben venga il potenziamento dei presidi di polizia nelle località turistiche ma senza scomodare il governo per l’attività posta in essere”.

Silvia Zamboni (Europa Verde) ha commentato: “La risoluzione era stata presentata nel 2022 quando c’era il governo Draghi, sostenuto sia dal Pd, sia dalla Lega. Nei luoghi di villeggiatura, ai turisti va assicurata la migliore sicurezza possibile”.

Massimo Bulbi (Pd) ha aggiunto: “Questo tema ce lo sollevano tutti gli anni i territori e le forze di polizia, qualunque sia la forza di governo in carica. Sulla sicurezza dobbiamo impegnarci tutti. Nelle località turistiche la garanzia di sicurezza deve riguardare tutti”.

Luca Cuoghi (Fdi) ha sottolineato: “Dobbiamo parlare di sicurezza con azioni concrete e utili. Se ci riferiamo al periodo estivo parliamo di organici di polizia già ridotti per motivi di ferie, città che vengono lasciate vuote e in preda alla criminalità. A questo dovrebbero pensarci i sindaci perché i primi cittadini possono chiedere tavoli con prefetti e questori per valutare le esigenze dei territori e trovare insieme soluzioni. Il modo giusto è lavorare attraverso gli enti preposti. La strumentalizzazione politica non serve a nulla”.

Per Nadia Rossi (Pd) “non è la Regione che si deve occupare di forze dell’ordine ma può sollecitare il governo. In questi anni sono venute meno unità e tempistiche per rafforzare le forze di polizia sui nostri territori. Oggi parliamo di sicurezza nell’interesse generale. La nostra Regione già da anni ha potenziato gli impianti di videosorveglianza e ha promosso la riqualificazione delle aree più degradate proprio nell’ottica di garantire sicurezza alle nostre comunità”.

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