Salimbeni (+Europa Ravenna): “La Romagna non cerca “bancomat” ma rispetto delle promesse fatte, subito il commissario”

“La terribile doppia alluvione della Romagna – dichiara Nevio Salimbeni, portavoce del gruppo di +Europa Ravenna – è ancora oggi un’emergenza grave. Sono migliaia le persone senza casa e tante le imprese -specie piccole e medie- che non riescono a ripartire o che hanno bisogno d’aiuto. Le amministrazioni locali, di tutti i colori politici, sono giustamente partite con i lavori più urgenti; ma non si può aspettare molto sui fondi e sull’operatività straordinaria che sono stati promessi dal Governo, almeno per gli interventi più urgenti stimati intorno agli 1,8 miliardi di Euro. Per questa ragione non si capisce cosa si stia aspettando per attivare tutte le forme di coordinamento, finanziamento, gestione dei rischi immediati, che partono dall’indicazione urgente del Commissario Straordinario per la ricostruzione -che ovviamente non può essere una figura distante dall’operatività concreta dell’area di riferimento- con le abituali responsabilità, risorse e poteri in grado di velocizzare gli interventi di cui hanno bisogno le comunità locali. In queste settimane tutti hanno lavorato fino allo stremo, sarebbe grave se ragionamenti politico-elettorali distogliessero dalla via maestra”.

“Il ministro Musumeci, per esempio, con l’infelice “battuta” (e con le ancor più infelici spiegazioni successive) sul “governo che non è un bancomat” dimostra di non conoscere non solo il carattere ma anche la concretezza e l’operatività della Romagna: una terra che ha sempre dato all’Italia, ben più di quello che ha chiesto. Ora ci sono due cose da fare con urgenza: attivare tutti gli atti necessari per la sicurezza delle persone (ricostruzione argini e collegamenti in primis) per evitare che migliaia di persone vivano l’approssimarsi di una normale pioggia come un pericolo incombente; e poi definire in maniera chiara come indennizzare cittadini e imprese colpite dal disastro. Questa è l’urgenza – che non ha né parte né partito – poi sarà decisivo aprire un ragionamento pubblico, vero, di comunità, sul territorio che vogliamo; partendo da dati storici e scientifici e arrivando a comunità aperte, moderne, solidali e responsabili nella relazione con l’ambiente e il futuro che si costruisce per le nuove generazioni. Dovremmo interrogarci su come mitigare gli effetti del riscaldamento globale e ridurre progressivamente, ma per davvero, il consumo del suolo e quelle scelte urbanistiche e logistiche che alimentano l’aumento della CO2 prefigurando modelli superati di vita e di lavoro. Avremo modo di fare le nostre proposte, nel frattempo però teniamo lontana la polemica politica dall’alluvione e pensiamo subito a dare le risposte promesse a cittadini e imprese” chiude Salimbeni.

Commenti

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  1. Scritto da batti

    il governo non è un bancomat ,gia detto cosi fa schifo
    detta da lui è tutto un dire lui il bancomat lo ha svuotato
    detto a una popolazione che ha avuto un disastro così è disgustoso
    detto soprattutto a una delle regione che con le tasse contribuisce di piu al mantenimento dello stato FORSE SONO PIU IMPORTANTI LE ARMI DI CROSETTO

  2. Scritto da Roby

    Se il presidente di regione e alcuni sindaci fossero stati di destra o centro-destra forse gli aiuti economici e il commissario straordinario arrivavano prima…come sempre è solo una questione di voti e potere.