Raccolta differenziata Porta a Porta tra disagi e dubbi sulle modalità di trattamento dei rifiuti. Interrogazione di Lista per Ravenna

La raccolta differenziata è davvero differenziata? E soprattutto, gli sforzi dei cittadini per adeguarsi alla nuova modalità di raccolta rifiuti Porta a Porta, attiva da ottobre 2023 su tutto il territorio comunale, sono utili o vengono dispersi dal trattamento che dei rifiuti stessi si fa nella fase di smaltimento?

Sono queste le domande che si pone il consigliere comunale di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi e che ha rivolto al sindaco Michele de Pascale, attraverso un’interrogazione in consiglio comunale.

Le difficoltà dei ravennati nel seguire le disposizioni di Hera per la raccolta Porta a Porta, sono esplicitate nel documento attraverso le parole di un cittadino sostenitore della raccolta differenziata, attivo in questo senso da trent’anni: “La raccolta porta a porta ha messo in crisi molti cittadini. Molti si chiedono il motivo dei loro troppi disagi: tenere sul terrazzo, magari al sole, pannolini di bambini o anziani e  traversine maleodoranti; stipare fuori da una porta di condominio, larga poco più di una normale, decine di bidoni nei giorni comandati; dover calendarizzare una cena di pesce perché coincida con la possibilità immediata di metterne fuori il bidone per tenerne lontani gli effluvi, anche dai topi, specie in campagna. Per non dire dei venti un po’ forti che gettano ovunque i bidoni. Si aggiungono le molte contraddizioni del sistema, evidenti particolarmente quando si assiste a camion della differenziata che caricano rami, plastica e vetro tutti insieme”.

“Il messaggio – spiega Ancisi – pone a disposizione la seguente documentazione, ottenuta grazie anche ad informazioni confidenziali: un video che comprova come in un vascone giacciano tutti insieme sacchi di diverso colore (differenziata e indifferenziata); la foto di un altro vascone nelle stesse condizioni; un secondo video che, riprendendo, di fronte ad un discount in zona Darsena, un multicassonetto con quattro scompartimenti per differenziare i rifiuti, mostra, sollevandone la raggiera, che tutto finisce in un medesimo sacco”.

I dubbi sulla gestione dei rifiuti avanzati da Ancisi nell’interrogazione, sono poi rafforzati dalla testimonianza di un consigliere di Forza Italia di un Comune dell’area imolese, che racconta di aver visitato l’impianto di smaltimento di Voltana, ma di avervi trovato condizioni di gestione del rifiuto non adeguate. La visita all’area di scarico dei camion sarebbe stata impossibile perchè mancava il responsabile dell’impianto che però in un primo momento era stato dato come presente. Chiedendo all’autista di un camion in attesa di scaricare cosa trasportasse, gli sarebbe poi stato risposto che si trattava di un “camion misto”, con spazzatura differenziata e indifferenziata, visto che la divisione viene poi fatta all’impianto.

“Non si può stabilire quanto le contraddizioni sopra esposte rappresentino una parte più o meno marginale del sistema – conclude Ancisi -, ma la sensazione è che esso non regga ad un giudizio “popolare” negativo. Ne deriva l’opportunità di chiedere al sindaco quali siano le proprie valutazioni circa la necessità e il modo di cambiar rotta rispetto all’attuale porta a porta, in quanto palesemente non apprezzato dalla cittadinanza ravennate che lo finanzia, peraltro con una TARI aumentata del 25% negli ultimi quattro anni”.