Bus stracolmi e studenti di San Romualdo e Ca’ Bosco lasciati a terra. Ancisi (LpRa): “Start e Comune diano spiegazioni”

Secondo Ancisi: "chi ha pagato un abbonamento deve essere risarcito del danno subito"

Con la ripresa della scuola, tornano, come ogni anno, anche le difficoltà legate al trasporto scolastico. A segnalarlo, in un Question time rivolto al sindaco di Ravenna, è Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, dopo che lunedì 18 settembre, due autobus della linea 140-141 che raccolgono gli studenti sul percorso Casal Borsetti, Mandriole, Sant’Alberto, San Romualdo, Ca Bosco e Ravenna, giunti colmi a San Romualdo, hanno lasciato a terra i ragazzi di questa località, e quindi anche di Ca’ Bosco e delle fermate successive.

“Un genitore ha raccontato di essere dovuto tornare a casa dal lavoro per accompagnare il figlio a scuola, ricavandone un danno notevole. Lo stesso problema, presentatosi già l’anno scorso, è durato fino a quando il servizio fu potenziato con un autobus aggiuntivo” spiega Ancisi.

Il capogruppo riporta anche la segnalazione ricevuta il giorno successivo da un altro genitore, il 19 settembre: “Anche oggi sono rimasti appiedati tutti i ragazzi di San Romualdo, di Cà Bosco, ecc. Un autobus, strapieno, non si è nemmeno fermato, l’altro si è fermato, ma era “murato” e per nessuno è stato possibile salire. Noi genitori, ancora una volta, abbiamo dovuto perdere ore di lavoro per tornare a riprendere i nostri figli. Ieri un tecnico di Start era presente a San Romualdo e ha potuto verificare di persona la situazione”. Neppure questo è bastato per evitare una terza segnalazione: “Tale situazione sta continuando con evidenti problemi di gestione delle famiglie e di sicurezza per i nostri ragazzi, che, quando riescono a salire sugli autobus, si trovano stipati in mezzi con capacità di trasporto altamente inferiore alle persone effettivamente trasportate. Già il forese è servito in maniera ridotta. Se poi volete anche cercare di ridurre i costi a danno degli abitanti di questi paesi, dovreste avere l’onestà di comunicare la vostra impossibilità di garantire un servizio pubblico e non erogare abbonamenti che poi non possono essere utilizzati. Richiediamo pertanto che il disservizio venga risolto tempestivamente ed inoltre che veniamo risarciti per il danno ricevuto. Il vostro silenzio è assordante. Abbiate allora il coraggio di ammettere la vostra incapacità nel gestire un servizio e le sue problematiche, anche dal punto di vista comunicativo”.

“La settimana si è chiusa però con l’assicurazione dell’assessore alla transizione ecologica e alla mobilità che “da questo lunedì la problematica sarebbe stata risolta”. Ma fino a ieri (quando è stata scattata la foto di cui sopra) la situazione non è cambiata. Ennesima segnalazione, nessuna risposta” prosegue Ancisi.

“Lista per Ravenna – conclude il capogruppo – ha dato tutto il tempo a Start Romagna, gestore dei trasporti su gomma, e al Comune, che ne è il titolare, perché almeno dessero una risposta puntuale alle incessanti segnalazioni, una qualche spiegazione, una prospettiva, ecc. Ed è comunque certo che, per ogni giorno di interruzione del servizio (che peraltro, se ingiustificata, è punita dall’art. 340 del codice penale), chi ha pagato un abbonamento deve essere risarcito del danno subito. Di tutto ciò chiedo ora risposta al sindaco in Consiglio comunale”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da Bruno Zattini

    leggendo l’articolo qui sopra, ho rivissuto quanto mi capitava nel 1960, pensate un pò, quando studente di scuola media abitante a Cà Bosco, venivo regolarmente lasciato a piedi, fino alla corsa delle 9. Poi a scuola, venivo lasciato fuori di classe fino all’ora successiva – E’ incredibile che si sia ancora nella stessa situazione sessant’anno dopo. Allora il servizio era privato- Io ho risolto andando a scuola in bicicletta, anche in inverno.