C’è chi dice no. Liste e candidati ancora da individuare. Centrosinistra in difficoltà a Brisighella, centrodestra indietro a Solarolo, Cotignola. A Casola tutti al palo

Mancano due mesi e, oltre che per il rinnovo del Parlamento Europeo, gli elettori di 14 Comuni della provincia di Ravenna saranno chiamati alle urne sabato 8 e domenica 9 giugno per le elezioni amministrative. A dispetto delle buone intenzioni esternate nel cuore dello scorso autunno, diverse situazioni sono ancora da definire, evidenziando un grave ritardo che si manifesta in particolare nel Faentino, coinvolgendo i due schieramenti principali: centrosinistra e centrodestra. Appare faticoso, anche se è difficile trovare chi lo ammette, reperire persone desiderose di mettersi in gioco, impegnarsi a governare la propria realtà locale, troppo spesso alle prese con problemi di risorse economiche, dissesto del territorio, calo d’interesse della popolazione verso la politica.

A RIVEDER LE STELLE

Prima di esaminare la situazione in alcuni Comuni, va sottolineata la posizione del MoVimento 5 Stelle. A livello locale non pare influenzato dalle divergenze del vertice nazionale con l’interlocutore “naturale”, il Partito Democratico, che in provincia di Ravenna traina le coalizioni di centrosinistra, proiettate quasi ovunque verso la riconferma al governo. Quello di oggi non è più il MoVimento figlio di Beppe Grillo: l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo sta guidando, da partito strutturato politicamente e nei suoi portavoce, su posizioni sicuramente opposte al centrodestra, ma distinte dal centrosinistra “classico”, rivendicando peculiarità che ormai lo tengono distinto e distante da quello che qualcuno troppo sbrigativamente, visti gli esiti, denominò “campo largo”.

“Ogni Comune ha le sue caratteristiche e noi esaminiamo programmi e persone prima di stringere alleanze e dare il nostro appoggio – chiarisce Massimo Bosi, coordinatore territoriale per la provincia di Ravenna del M5S e assessore a Faenza, retta dal settembre 2020 da una coalizione tra pentastellati, Partito Democratico, Italia Viva e lista civica Faenza Cresce -. Nella Bassa Romagna abbiamo stretto alleanze e appoggiamo i candidati del centrosinistra in alcuni Comuni (Lugo e Conselice: ndr), mentre in altri, come nei quattro del Faentino, abbiamo in corso interlocuzioni che arriveranno al dunque nel giro di una decina di giorni. Non è scontato che appoggeremo candidati del centrosinistra e non è scontato che ci presenteremo da soli: i nostri attivisti locali sapranno prendere le decisioni migliori”.

BRISIGHELLA

Per le strade del borgo medioevale della collina faentina si capisce che sono in arrivo le elezioni comunali, perché da qualche settimana sono comparsi i manifesti di “Per il governo di Brisighella”, che si ripropone per altri 5 anni con il sindaco in carica Massimiliano Pederzoli (Lega), il quale alla fine dello scorso ottobre proprio dalle nostre pagine annunciò la sua ricandidatura. “Per il governo di Brisighella” è appoggiato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.

Tracce sui muri e nelle bacheche di una lista che dovrebbe avere il compito di opporsi al centrodestra di governo non ce ne sono, anche se il dibattito ferve in casa del PD locale, che intanto continua a lanciare strali velenosi contro l’Amministrazione Pederzoli mediante comunicati diffusi da “Circolo PD Brisighella” senza che mai compaia però un nome di persona a catalizzare l’attenzione, neppure della capogruppo in Consiglio comunale Angela Esposito, già vicesindaca di Davide Missiroli, nonché candidata senza fortuna nel 2019.

Mancata l’operazione di ricandidare proprio Missiroli, apprezzato sindaco dal 2009 al 2019 e quindi riproponibile quest’anno, sempre disponibile a dare una mano ma non a riproporsi come primo cittadino, il PD brisighellese sta vivendo un momento di difficoltà, anche perché manca solo un mese per presentare le liste elettorali: una trentina di giorni per reperire le persone candidabili a essere consigliere comunale equamente divise in maschi e femmine per legge. E per trovare l’avversario di Pederzoli.

A febbraio venne fuori tra l’anticipazione e l’indiscrezione la possibilità della creazione di una lista civica sostenuta da persone a cui la gestione Pederzoli non piace; il candidato avrebbe potuto essere Loris Naldoni, stimato titolare dell’agriturismo “Corte dei Mori” di Via Valpiana e presidente dell’associazione di promozione sociale di San Cassiano: da allora, però, segnali verso l’esterno non ne sono più arrivati e di una possibile presentazione pubblica a metà dello scorso marzo non se n’è fatto nulla.

CASOLA VALSENIO

Nel tranquillo paese delle erbe e dei frutti dimenticati, a dispetto della posizione nell’alta collina della valle del Senio, la navigazione politica è in alto mare. “Centro-sinistra Uniti per Casola” non ha ancora espresso un candidato sindaco a sostituire Giorgio Sagrini, il quale dopo due mandati consecutivi conclusi nel 2014, per spirito di servizio accettò nel 2019 di ripresentarsi; questa volta, però, il navigato esponente del PD ha detto “basta!”. Candidato “naturale” era apparso dai primi momenti il benvoluto vicesindaco Maurizio Nati, il quale però ha praticamente seguito le orme di Sagrini; l’attenzione si era allora spostata sul consigliere comunale Marco Unibosi, ma il fatto che ad oggi nessun nome sia all’evidenza la dice lunga.

Ancora più difficile appare la situazione in quello che a Casola solo teoricamente è il campo opposto: a differenza di cinque anni fa il centrodestra ha deciso di essere solidale in tutta la provincia, ma a Casola non è così remota la possibilità che non presenti lista e candidato.

CASTEL BOLOGNESE

È l’unica situazione definita nel Faentino. Il centrosinistra candida per il secondo mandato consecutivo il sindaco Luca Della Godenza alla guida della lista “Democratici per Castello” a trazione PD col sostegno di altre forze di sinistra; manca per ora l’adesione del MoVimento 5 Stelle, che è reduce da cinque anni di presenza in Consiglio comunale con l’ex candidata sindaca Loretta Frassineti.

Si chiuderà con le prossime elezioni l’esperienza della lista “Prima Castello-Civicamente Castellani” sorta nel 2019 a trazione leghista e per cinque anni all’opposizione costruttiva; stavolta il centrodestra compatto presenta “CambiAMO Castello” e il candidato sindaco è Vincenzo Minardi, esponente di Forza Italia a suo tempo candidato sindaco e buon conoscitore della macchina comunale: a garantirgli supporto sono, oltre al suo partito, Fratelli d’Italia, Lega e Area Liberale, lista civica nata a Faenza ad opera di Gabriele Padovani, eletto nel 2020 nelle file del Carroccio.

SOLAROLO

Il centrosinistra ha sbloccato la situazione da un paio di settimane: va in archivio la lista “Cittadini per Solarolo” che per cinque anni ha accompagnato il sindaco Briccolani, il quale dopo il primo mandato ha fatto sapere che si farà da parte. Il Partito Democratico e i suoi alleati sosterranno la lista “Uniti per Solarolo” che candida a prima cittadina la 45enne Maria Diletta Beltrami, reduce da un quinquennio in Consiglio comunale dopo essere stata eletta nelle file della lista civica “We are the People” da cui si era di fatto separata, lista che nel 2019 si presentò distinguendosi dai due schieramenti classici sotto la guida di Elisabetta Vignando, allora critica nei confronti del centrosinistra e non convinta dalla proposta del campo avversario.

Dovrebbe essere questione di pochi giorni, e questa volta potrebbe arrivare la convergenza di intenti fra “We are the People”, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia nell’esprimere come candidata sindaco una persona in grado di calamitare consensi. Andrà nel cassetto l’esperienza d’opposizione di Renato Tampieri, già candidato sindaco di “Solarolo per tutti” che nel 2019 aveva il sostegno di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Unione di Centro.
Non ci sarebbe da sorprendersi se alla contesa elettorale partecipasse anche una lista collocata nell’area dell’estrema sinistra denominata “Insieme salviamo Solarolo”.

COTIGNOLA

Il centrosinistra ha stabilito già da fine luglio che il proprio candidato sindaco è il 48enne Federico Settembrini del PD, assessore comunale dal 2014. Nel piccolo Comune della Bassa Romagna sulla scheda elettorale tornerà la storica lista “Insieme per Cotignola Centrosinistra” destinata a raccogliere i consensi della consueta area. Non è ancora nota la posizione del M5s che peraltro in zona non ha presenze incisive. È difficoltoso come cinque anni fa il percorso del centrodestra che finora non ha mandato segnali, al di là del fatto che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia marciano insieme a sostenere un candidato sindaco e una lista, che vanno individuati.

BAGNACAVALLO

In questo Comune della Bassa Romagna con più di 15.000 abitanti gli elettori dovrebbero essere poco oltre le 13.000 unità a votare in 19 sezioni per portare 16 consiglieri all’Assemblea cittadina. Se nessun candidato sindaco dovesse superare la metà dei voti più uno, si dovrebbe ricorrere al ballottaggio previsto eventualmente domenica 23 giugno. In tale situazione i partiti e le liste civiche possono presentare i propri simboli all’interno di coalizioni che esprimano un candidato.

Per il centrosinistra è candidato sindaco il 49enne Matteo Giacomoni, attuale presidente del Consiglio comunale, che ha il totale sostegno del Pd e sta allestendo una lista civica “personale” che potrebbe chiamarsi “Bagnacavallo per tutti-Giacomoni sindaco” con il suo simbolo accanto a quello del PD. Oltre a questi due, altri simboli di coalizione che potrebbero apparire sulla scheda sono quelli di “Alleanza Verdi Sinistra” e del Partito Repubblicano Italiano, ma è aperto il dialogo con altre forze politiche che possono riconoscersi nel progetto del centrosinistra bagnacavallese. Sempre in attesa di capire cosa deciderà il MoVimento 5 Stelle.

Sul fronte opposto la 30enne Diletta Principale sarà alla guida della coalizione di centrodestra: sulla scheda comparirà la sua personale lista civica, che avrà il sostegno senza la presenza dei simboli di Lega e Forza Italia, e la lista di Fratelli d’Italia. I civici di Area Liberale si presenteranno in autonomia con lista e candidato sindaco che verrà ufficializzato sabato prossimo, ma che indiscrezioni indicano nel 61enne Maurizio Bragonzoni, consigliere comunale eletto nelle file della Lega nel 2019. Nell’ipotesi di un ballottaggio tra Matteo Giacomoni e Diletta Principale, Area Liberale farà convergere i propri voti sulla seconda.

Appare poco probabile al momento che l’8 e il 9 giugno a Bagnacavallo siano in lizza altri schieramenti concorrenti come nel 2019, quando si presentarono anche le liste “Uniti per Bagnacavallo” con Angelo Ravagli come candidato sindaco, oggi consigliere, e “è Sinistra Unita” con il candidato Paolo Viglianti.