LA POSTA DEI LETTORI / Una risposta ad Ancisi sulla Torre Zucchi

Buongiorno Sig. Ancisi, la ringrazio per la risposta che ha fornito, per conto del suo candidato sindaco Alberghini. Occorre innanzitutto, prima di entrare nel merito della questione “Bitumificio/Cementificio”, effettuare una doverosa precisazione, che sicuramente a molti amministratori della “Cosa pubblica” sfugge. Quando si parla dell’impatto ambientale, che l’impianto industriale della SIC (Gruppo CMC) provoca nella zona Darsena, spesso si pensa unicamente ai possibili effetti per la salute degli abitanti della Torre Zucchi.

 

 

 

“Gli odori sgradevoli, e talvolta nauseanti, le polveri irritanti e pungenti non infastidiscono solo i cittadini della Torre Zucchi, ma tutti i cittadini che abitano nel raggio di 700/800 metri circa. Quindi dobbiamo immaginare un’area, che comprende: dalla Motorizzazione civile alla Coop di Via Galilei, dalla zona stazione fino ad arrivare alla zona al di là del Candiano. Con questa dovuta puntualizzazione, intendo evidenziare che il problema “Bitumificio/Cementificio” riguarda una platea di soggetti molto più elevata rispetto alla sola considerazione della Torre Zucchi.”

 

“In merito alla sua considerazione relativa alla opportunità o meno di costruire la “Torre Zucchi”, mi limito a dare il mio parere: la costruzione di un edificio residenziale affacciato su un impianto industriale di quella portata è quanto meno discutibile e sicuramente analizzabile da chi competente a farlo. Ad ogni modo, lo stato di fatto, presenta la seguente situazione: la Torre Zucchi è costruita, il quartiere Darsena è lì da diversi anni ed il “Bitumificio/Cementificio” della Sic è perfettamente funzionante.”

 

“La lettura della seconda sezione del suo intervento “Il consiglio Darsena e le prospettive” mi dà lo spunto per ripercorrere in breve le ultime vicende.”

 

“Il 16 Marzo 2016 è stato effettuato un incontro presso la sede della Terza circoscrizione, presenziata, tra gli altri, dall’assessore comunale all’Ambiente ed allo Sport Guido Guerrieri e dal consigliere territoriale dell’area nr. 3 Darsena Alberto Biliotti, nella quale il consigliere ha esposto ai presenti le vicende a cui lei fa riferimento. Nella stessa sede, il consigliere Biliotti, effettuando un excursus della vicenda, ha precisato che i dati forniti da Arpa, non sono stati ritenuti soddisfacenti, in quanto, essa: non aveva rilevato la concentrazione di alcune sostanze specifiche, quali polveri di silice cristallina e Cromo esavalente (VI) [Tali composti, sono ritenuti dalla IARC come cancerogeni per l’uomo (classe I). (http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/Table4.pdf -Pag. 3 e pag 4 Chromium (VI) Compounds e Silica dust cristalline).]; aveva effettuato le rilevazioni per un tempo limitato di raccolta dati; aveva effettuato i rilievi in un periodo poco produttivo per l’impianto industriale.”

 

“Pertanto, è iniziata una collaborazione di scambio informazioni, tra i vertici di SIC e l’amministrazione comunale, finalizzata ad ottenere da SIC i dati ambientali, di eventuale pericolosità tossicologica, rilevati nel tempo sui lavoratori dell’opificio. I dati della società SIC, acquisiti dai delegati del Comune di Ravenna, non hanno evidenziato criticità per i lavoratori dell’impianto.”

 

“Nella stessa riunione, è stato sottolineato che i dati forniti da SIC sarebbero dovuti essere inevitabilmente riscontrati anche da ARPA, ente preposto e che l’ente di controllo ambientale avrebbe dovuto munirsi della strumentazione tecnica necessaria al riscontro di quei particolari componenti nonchè estendere la rilevazione ad un intervallo di tempo maggiore. Questo, è un breve resoconto di quanto è accaduto nell’ultimo periodo.”

 

“Noto con piacere che le prospettive che Lei ha esposto, sono le stesse che propongono altri candidati sindaci e spero che questo non sia solo frutto delle promesse della campagna elettorale, ma la reale intenzione di risolvere un problema importante per Ravenna.”

 

Infatti, alcuni candidati sindaci, propongono la risoluzione della “Questione SIC”, come ad esempio: Michele De Pascale:

“Far decollare il progetto di riqualificazione della Darsena di città con il sostegno d’investimenti pubblici e privati. Siamo consapevoli che se vogliamo veramente che il progetto si avvii senza caratteristiche speculative, dobbiamo pensare che la parte maggiore degli investimenti di risanamento, da un punto di vista delle infrastrutture per il sistema fognario, debba essere sostenuto da investimenti pubblici e non solo privati. Occorre inoltre procedere alla risoluzione della questione SIC, avviando una ferma collaborazione con l’azienda, volto alla delocalizzazione dell’impianto di produzione di conglomerati bituminosi in area più idonea.” (Fonte: http://www.micheledepascale.it/proposte/urbanistica-e-territorio/)

 

Michela Guerra:” Nel quartiere Darsena, in prossimità del bitumificio SIC/ACR sorgono diversi agglomerati residenziali (es. Torre Zucchi). Dal 1996 sono evidenti le criticità ambientali causate dalla presenza dell’impianto in quella zona, ma nonostante questo si è permessa la costruzione di condomini prima di risolvere tali criticità, attraverso lo spostamento dell’impianto industriale. Anche Arpa nel 2008 inviò una relazione al Comune di Ravenna nella quale esprimeva incompatibilità fra lo stabilimento e l’urbanizzazione prevista per la riqualificazione della Darsena di Città. Questo è sicuramente un enorme errore di programmazione urbanistica e le conseguenze, come sempre, le stanno pagando i cittadini che vivono in quella zona. Ad oggi pare non ci siano mai stati gli estremi affinché il Sindaco potesse emanare un’ordinanza di chiusura/sospensione dei lavori, ma questo non significa che le criticità siano state risolte. Il nostro obiettivo è ambizioso ma necessario, fare tutto quanto nelle competenze del Sindaco affinché dopo tanti, troppi anni i cittadini che vivono nelle zone adiacenti il bitumificio possano ricominciare a vivere senza i disagi portati dalle polveri, dagli odori e dal rumore. Garantiremo il necessario monitoraggio e l’adeguata analisi dell’impatto del bitumificio sull’ambiente circostante e sulla salute dei residenti, nel frattempo abbiamo già avuto contatti con la proprietà manifestandogli le nostre intenzioni e chiedendo loro una collaborazione. Collaborazione che pare iniziata con il giusto piglio.” (Fonte: Pagina 28 del documento scaricabile da http://www.cambiera.it/download/cambiera/Programma-Elettorale-Movimento-Civico-Cambier%C3%A0.pdf?v=3)”

 

“Prima di procedere nel breve periodo alla delocalizzazione in luogo più consono dell’impianto industriale, sicuramente l’Amministrazione Pubblica, qualunque colore essa sia, potrebbe dare un reale ed immediato contributo al miglioramento della vita dei cittadini attigui l’impianto industriale, in quanto ha nelle sue facoltà l’utilizzo di alcuni strumenti normativi, come ad esempio:

Il divieto di transito in via Trieste dei mezzi pesanti e conseguente apertura del varco lato Candiano per carico e scarico merci;

Il controllo rafforzato a 360 ° di tutta la zona circostante l’impianto industriale dei livelli d’inquinamento acustico ed atmosferico;

L’emanazione di appositi provvedimenti legislativi comunali in ambito di contenimento dei livelli acustici;

Il sanzionamento dei mezzi pesanti stradali che imbrattano la sede stradale e/o la danneggiano.”

 

“Spero vivamente che la nuova giunta comunale sappia portare avanti in maniera ottimale i compiti che le verranno assegnati, dimostrando concretezza, equilibrio e buonsenso, cogliendo tutte le potenzialità che la trasformazione della Zona Darsena possa offrire per il futuro di Ravenna.”

 

Manuel