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LA POSTA DEI LETTORI / Bagnanti incivili a Foce Bevano, spaventano gli uccelli in cova

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Si avvicina il giorno della riapertura della cosiddetta “Zona blu” della Riserva naturale statale Duna costiera ravennate e foce torrente Bevano, ora interdetta all’uso turistico per consentire la nidificazione di specie protette e in via di estinzione. Lanciamo un accorato appello affinché l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Punta Marina, in accordo con gli altri enti competenti, posticipi di almeno quindici giorni la riapertura, visto che, a detta degli esperti e di quanto è stato possibile osservare direttamente in loco, la nidificazione di quest’anno è in ritardo e sono presenti esemplari ancora molto piccoli ed uccelli in fase di cova.

 

Aggiungiamo l’amara constatazione di una situazione completamente fuori controllo, per mancanza di mezzi e di addetti alla vigilanza. Bagnanti incuranti dei cartelli e delle barriere che scorrazzano indisturbati ovunque, ombrelloni piantati direttamente a foce Bevano, fuggi fuggi generale nella pineta, tra le dune e dalle zone interdette all’arrivo della vigilanza, assalto indiscriminato da parte di individui a cui tutto interessa tranne il rispetto della Riserva naturale, persone che possono permettersi di praticare pubblicamente, diciamo così, l’“autocompiacimento” sulle dune tra i nidi e le specie in via di estinzione invece che sul divano di casa loro, le scuse più assurde per giustificare l’inosservanza dei divieti, fino ad arrivare ai più arroganti, i quali minacciano, insultano e spintonano per sottrarsi alla sanzione.

 

Il tutto filmato e documentabile senza tema di smentita. In una ripresa video di qualche settimana fa si vede un piccolo fratino terrorizzato impegnato a distrarre dal nido, con una tipica movenza, una ciurma di bagnanti, noncuranti, a passeggio nelle vicinanze. Non un bambino presente nella zona: perché dobbiamo impedire a loro, che sono il nostro futuro e che per primi dovrebbero imparare a conoscere, amare e rispettare la natura, di poter godere, nelle zone di libero accesso, di questo piccolo e martoriato paradiso?

 

Incivile Ravenna che permette tutto questo: ci chiediamo se la situazione sia ancora tollerabile ed invitiamo il Sindaco, il Vicesindaco con delega alla sicurezza, e l’Assessore al Turismo, invece di sciorinare teorie e progetti e firmare ordinanze, di degnarsi di effettuare una visita sul posto per rendersi conto di una situazione a dir poco oscena.

 

Altro che concessioni ad uso esclusivo e “sanatorie” per cui si stanno tanto adoperando incoscientemente sulle scrivanie dei loro uffici: qui serve tutela e lucida consapevolezza, per salvare quel poco che è rimasto di un patrimonio preziosissimo ed indisponibile di tutti i cittadini e, speriamo, anche dei loro figli. 

 

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