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La questione dei daini, una vera vergogna: gestione priva del minimo controllo da parte degli enti preposti

La questione dei daini sta prendendo una brutta piega poiché il problema innegabilmente esiste, ma è anche vero che rappresentava già un’emergenza sin dagli anni 2013 e fin d’allora la Provincia competente in materia, l’ha trascinata nel tempo con una gestione quantomeno discutibile. Ricordo, ad esempio, alcune mie interpellanze in cui si chiedeva se esistesse un censimento dei daini, se erano stati realizzati  studi e progetti di dissuasione e  di recinzione di alcune parti della pineta per evitare incidenti sull’Adriatica, e, ancora, se l’ente avesse in programma un piano di sterilizzazione o ipotizzasse il trasferimento in altri siti. Un silenzio assordante!

Nessuno decisione al riguardo e i mammiferi hanno continuato a proliferare incontrollati. L’aspetto più inquietante, tuttavia, riguardava il diniego della Provincia alla disponibilità della signora Eleonora Schonwald  (2013-2014) a rendersi assegnataria in via definitiva dei capi dei quali era previsto sin d’allora l’abbattimento, assumendosi anche il compito di catturali e trasferirli nella propria azienda agricola. La ferma negazione a tale richiesta era basata sul fatto che non si poteva cedere a privati la fauna selvatica viva, in quanto patrimonio dello Stato, mentre oggi l’orientamento regionale pare essere quello dell’assegnazione degli animali ad allevamenti e quindi destinati alla macellazione per poi  rivenderne la carne. E in questo caso la proprietà dello Stato non esiste più!

Purtroppo gli enti pubblici non hanno mai affrontato la questione con lungimiranza e nel pieno rispetto degli animali preferendo soluzioni di compromesso al massimo ribasso per evitare contrasti con i cittadini. Tale annosa situazione, in ogni modo, dimostra ancora una volta la deplorevole gestione priva del minimo controllo da parte degli enti preposti, pronti ad intervenire, in modo improvvisato e raffazzonato unicamente nei momenti di emergenza.

Gianfranco Spadoni, Lista per Ravenna

Commenti

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  1. Scritto da armando

    Serve solo un bel momento di convivialita’ !!! una festa specifica: c’è quella del cinghiale, della porchetta, perche’ non ci puo’ essere la sagra del daino ??? ben venga..noi l’aspettiamo !!!!

  2. Scritto da Maria

    Sulle colline di Parma i daini sono una attrazione turistica, qua si vuole mangiarli.

  3. Scritto da Anna

    Gli enti preposti avranno un personale che riceve uno stipendio, sospendere lo stipendio a questi responsabili che hanno sicuramente creato il “ problema” sono sicura che verrà risolto nei migliori dei modi, sia per i daini ,per gli ambientalisti, e animalisti, impariamo ad essere meno remissivi a chi si sottrae alle proprie mansioni, e se non risolvono per incapacità o menefreghismo vadano a casa

  4. Scritto da Massimo

    Il problema si sarebbe potuto risolvere bene e senza spese a carico della comunità dieci anni or sono. Ma dopo anni di spese inutili ( recinzioni , tentativi di sterilizzazioni ecc) , per colpa di questi ottusi animalisti fanatici,il problema è peggiorato e siamo ancora qui a discutere.

  5. Scritto da Giovanni lo scettico

    Gentile Maria, qua la situazione è diversa, ma può stare serena: il daino non è una razza in pericolo di estinzione, si può mangiare senza problemi, ma siccome è una carne un po’ dura occorre cuocerla a lungo.

  6. Scritto da Colombo

    Non uccidete quei Daini gli errori umani non devono ricadere sugli animali come al solito… Portate quei Daini nel Parco delle Foreste Casentinesi.

    Li troveranno il loro destino ma da animali liberi!!!

  7. Scritto da Colombo

    Nel Parco Nazionale dell’Abruzzo a Civitella Alfedena i Daini sono una attrazione turistica la sera si vedono per la strade le mamme Daino allattare i piccoli… è uno spettacolo…noi abbiamo una risorsa e su vuole eliminare…

    Il Parco del Delta a cosa serve!!!per i camper e bici da cross magari a batteria perché pedalare è fatica!!!

  8. Scritto da Anna

    Scusate volevo sottolineare che questi animai possono essere distribuiti in tutta la nazione, basta chiedere alle varie regioni ebai vari parchi , risolvere solo con l’abbattimento rimane una soluzione veramente poco dignitosa per i responsabili e mostra quanto si manchi di intelligenza

  9. Scritto da ildelfino

    Gli enti proposti per gestire questa tipologia di problemi ha dimostrato per l’ennesima volta un totale fallimento, inoltre sottolineo anche se qualcuno se lo ricorda della gestione della valle della canna di qualche anno fa, come è andata a finire ????? Io da cittadino attento a questi problemi non ho avuto nessuna conferma ne ho constatato provvedimenti in merito. Il tutto a discapito di una incontrollata riproduzione di questi poveri animali che di certo sono gli unici a non avere nessuna colpa se non quella di seguire il proprio decorso biologico, non solo ma saranno purtroppo gli unici a dover pagare per l’ennesima volta gli errori dell’uomo che sta continuando a distruggere questo pianeta. Altro che andare su marte, a fare cosa distruggere anche li ??? Cerchiamo di tenerci di buono quello che abbiamo. Uomini stupidi.

  10. Scritto da Giovanni lo scettico

    Gentile Anna, per distribuire i daini in tutta la nazione occorre catturarli e trasportarli. Chi paga?