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Insostenibile convivenza con i pavoni a Punta Marina: disturbo sonoro notturno, danni fisici alle auto, deiezioni in giardini e marciapiedi

Il suggerimento ai promotori del progetto sperimentale di convivenza: "provate voi a trascorrere un periodo di una settimana a Punta Marina"

Qualche giorno fa mi sono ritrovata nella cassetta della posta un volantino con il logo del Comune e dell’Associazione CLAMA che invitava la cittadinanza a non alimentare i pavoni, presenza costante nel litorale di Punta Marina, né a infastidirli né maltrattarli, reati questi ultimi, recita il volantino, che possono essere perseguiti penalmente.

Seppure condivisibilissime le indicazioni del volantino, perché nessun tipo di animale deve essere maltrattato né infastidito, vorrei porre l’attenzione su alcuni aspetti, non di secondaria importanza, che forse la nostra amministrazione e la stessa associazione sopraccitata ignorano o non vogliono affrontare.

Mi riferisco in particolare al continuo e incessante sonoro verso (paupulo) che emettono per segnalare la loro presenza non solo nelle ore diurne, ma in particolar modo nelle ore notturne e qualche ora prima del sorgere del sole, ore che sarebbero dedicate al giusto riposo per chi si trova poi a dover affrontare una giornata lavorativa ma che viene inesorabilmente interrotto dal continuo paupulare proveniente molto spesso dai pavoni accovacciati sui rami dei pini a pochi metri dalle proprie abitazioni.

Ora si trattasse di pochi esemplari si potrebbe anche chiudere un occhio, o forse sarebbe più appropriato dire le orecchie, ma non è così perché gli esemplari sono numerosi e il paupulo di un esemplare richiama poi quello di tanti altri sparsi sui tetti di alcune case o sui rami dei pini presenti nel centro del paese.

Non sono nemmeno da sottovalutare i danni arrecati alle automobili in sosta perché i pavoni, soprattutto di sesso maschile, vedendo la propria immagine riflessa sulle portiere delle auto non esitano ad aggredire con il becco immaginando di avere di fronte un rivale, lasciando così un’ammaccatura sulle stesse portiere di cui se ne deve far carico il proprietario.

Mi chiedo quali siano realmente le azioni concrete intraprese da questa amministrazione e dalla stessa associazione per contenere questo fenomeno che sta assumendo proporzioni critiche.

Non credo che un volantino o, come citato da alcuni vecchi articoli di un quotidiano locale, la cartellonistica che invita la cittadinanza a non alimentare i pavoni e a convivere con gli stessi, sia l’unica soluzione e la più idonea per contenere il fenomeno.

Lo vedo piuttosto come il consueto tentativo di demandare al singolo cittadino responsabilità che spetterebbero a questa amministrazione e all’associazione promotrici, come recita anche il volantino, di questo progetto sperimentale di convivenza. Mi chiedo se, all’interno, di questo progetto sia previsto un censimento e un piano di contenimento della popolazione di questi pavoni e come venga attuato perché, se previsto, andrebbe maggiormente attenzionato dal momento che di esemplari se ne vedono numerosi di anno in anno.

In ultimo vorrei aggiungere che questo progetto, come tutti i progetti sperimentali, dovrebbe avere anche una fine e portare ad un risultato, obiettivo stesso di un qualsiasi progetto sperimentale.

Se l’obiettivo è quello di riuscire a far convivere i residenti del litorale con i pavoni raggiungendo un equilibrio che non arrechi disturbo ai pavoni stessi né tantomeno ai residenti credo che non sia sufficiente distribuire dei volantini senza intraprendere seriamente e consapevolmente azioni concrete.

Fino a quando ciò non verrà perseguito non credo sia da biasimare chi, con un semplice manico di scopa o semplicemente con un richiamo vocale cerca di allontanarli dal loro giardino o dalla propria auto.

Credo piuttosto che chi pensa che il problema sia solo l’alimentazione offerta ai pavoni non abbia preso in seria considerazione tutti gli altri aspetti che questo “progetto sperimentale” manifesta (disturbo sonoro, danni fisici alle auto in sosta, deiezioni sparse anche all’interno dei cortili di proprietà oltre che sui marciapiedi e strade).

Pertanto se i promotori di questo progetto sono impossibilitati a trascorrere un periodo minimo di una settimana in un’unità abitativa delle vie centrali del litorale di Punta Marina per rendersi conto di persona di tutti quegli aspetti da loro sottovalutati volutamente o involontariamente, mi permetto di suggerire loro di non ignorare o sottovalutare le criticità sopra esposte e di prendere seriamente in considerazione misure idonee da adottare affinché questa convivenza imposta non arrechi disturbo ai pavoni né tantomeno ai residenti.

E.V.

Commenti

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  1. Scritto da Roberto B.

    Domanda: ma il pavone è commestibile?

  2. Scritto da Luca

    Aggiungo i problemi alla circolazione stradale, quando i pavoni attraversano di punto in bianco e le auto sono costrette a frenate d’emergenza per non investirli

  3. Scritto da Giovanni lo scettico

    Bisognerebbe chiedere alla CLAMA di dare un contributo a chi ha riportato danni.

  4. Scritto da bat

    io ho i merli che scagazzano le zanzare assassine,e queste non sono mangiabili

  5. Scritto da Manu 62

    Perché gli animalisti non li portano a casa loro…. troppo comodo far crepare gli altri

  6. Scritto da Mirella Berardi

    Cavolo, questo paupulare deve essere davvero fastidioso … ma hai misurato i decibel?? Se superano i livelli stabiliti per legge, li multano!

  7. Scritto da PAV-ON PAV-OFF

    Il pavone in contesto agrituristico può affascinare , ma in un contesto cittadino va gestito … Ma quanti sono , si sa ? Il censimento è stato fatto?

  8. Scritto da Colombo

    Tutte polemiche sterili che provocano disagio…
    Scusate se non vi va bene Punta Marina con i Pavoni cambiate paese!

    Sono altri i problemi e non i pavoni cari amici.

  9. Scritto da Stevan e smaghe’

    Per Colombo
    Molti turisti che venivano in vacanza per riposare hanno già cambiato paese…….il problema più serio è per i residenti