Gianluca Dradi è tornato al Liceo Artistico: Intendo proseguire il lavoro che ha portato a definirci “il liceo che insegna la libertà”

Dopo l’esperienza romana, Gianluca Dradi torna a Ravenna, dove da settembre dirigerà di nuovo il Liceo Artistico.

Dradi aveva lasciato temporaneamente il Liceo per un incarico al Ministero della Pubblica Istruzione alla Direzione generale degli ordinamenti scolastici, per la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione.

Ma aveva già specificato che non si sarebbe trattato di un trasferimento definitivo, bensì di un distacco temporaneo: l’incarico era di due anni ma, come ci aveva già anticipato al telefono, “non so ancora se rimarrò a Roma per due anni, vedrò come va”. E infatti, dopo un solo anno, eccolo tornare “a casa”.

L’INTERVISTA

Come è andata a Roma? L’anno scorso aveva dichiarato di aver partecipato al bando per fare questa esperienza come “modo per arricchire e ampliare conoscenze e competenze”, sente di esserci riuscito?

L’esperienza al ministero è stata indubbiamente interessante. Mi sono occupato dell’istruzione degli adulti e della filiera tecnologico-professionale. Inoltre ho avuto occasione di redigere i pareri del ministero su alcuni atti legislativi ed anche su una direttiva europea di prossima emanazione. Infine ho preso parte alle visite ispettive per contrastare i diplomifici.

Da “preside rivoluzionario a Ravenna”, ha portato anche a Roma una ventata di aria nuova?

Questo è pretendere troppo per l’apporto che può dare un semplice dirigente. Però è un aspetto che mi è mancato.

Come mai la decisione di tornare a Ravenna dopo un solo anno, quando l’incarico ne prevedeva due?

Ho preferito tornare dopo un solo anno per un insieme di motivi, tra i quali quello di non perdere la titolarità, come dirigente, del liceo artistico e quindi poter proseguire con quelle progettualità, messe in piedi negli scorsi anni, che davano corpo a quella che lei ha definito “ventata di aria nuova”.

Che progetti ha per il Liceo Artistico di Ravenna visto che diventerà anche Liceo Musicale? 

Intanto giovedì pomeriggio inauguriamo l’indirizzo musicale con un concerto della Cherubini, offerto dalla Fondazione Ravenna Manifestazioni, che è stata uno dei principali partner che hanno lavorato per ottenere l’apertura del liceo musicale. Con la presenza di questo nuovo indirizzo di studi il nostro Liceo diviene un polo delle arti. Poi intendo proseguire quel lavoro che ha portato un quotidiano nazionale (Domani) a descriverci con un titolo che voglio assumere come tratto identitario della scuola: “il liceo che insegna la libertà”.

Quel motto vogliamo intenderlo come impegno a insegnare la libertà tramite la cultura, la creatività, la possibilità di esprimere liberamente la propria identità. Queste diverse declinazioni della libertà non nascono dal nulla: la libertà di pensiero si alimenta dalla cultura, dalla conoscenza e dallo studio; la creatività, che è in se stessa un’espressione della libertà, richiede la conoscenza delle “regole dell’arte”, che magari potranno poi essere superate, ma che inizialmente è fondamentale conoscere.

Infine la libertà di esprimere la propria identità nelle sue diverse componenti, compresa quella di orientamento sessuale e di genere, la considero non solo un aspetto fondamentale per creare un ambiente inclusivo, ma anche come un elemento di ricchezza per la crescita di tutti, perché l’apertura mentale è stimolata dalla possibilità di venire a contatto, e quindi confrontarsi, con le diversità culturali, religiose, personali.

Tutto questo, come suggerito anche dalle recentissime linee guida per l’educazione civica, promuovendo il rispetto delle regole di convivenza che si dà la comunità scolastica, elemento necessario per consentire l’esercizio di comportamenti autonomi: la libertà si deve infatti inevitabilmente coniugare con la responsabilità.

GIANLUCA DRADI, IL PRESIDE INNOVATIVO

Ricordiamo che Dradi a Ravenna ha assunto provvedimenti molto innovativi – soprattutto negli ultimi anni all’Artistico – che hanno fatto scalpore e scuola in Italia, come l’istituzione del registro alias, la nursery a scuola e il congedo mestruale. In particolare quest’ultimo provvedimento è stato poi in qualche modo “copiato” da altre realtà scolastiche ed è diventato un punto di riferimento per le le richieste degli studenti in molte città d’Italia.

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