Femminicidio di Elisa Bravi. A Bagnacavallo organizzato un sit-in in sua memoria

Sabato 21 dicembre 2019, dinanzi al municipio di Bagnacavallo si è tenuto un momento di incontro e raccoglimento in memoria di Elisa Bravi, uccisa dal marito Riccardo Pondi nella notte tra martedì e mercoledì scorsi. L’incontro per dire no alla violenza sulle donne è stato organizzato dai centri antiviolenza con a capo Demetra donne in aiuto, Casa delle donne, Sos donna e Coordinamento donne Cgil.

All’iniziativa hanno preso parte anche molti cittadini, intervenuti sia da Bagnacavallo che dai comuni limitrofi in segno di solidarietà per l’ennesima vittima di femminicidio. Dopo un minuto di silenzio alcuni esponenti dei centri antiviolenza hanno presentato idee e progetti messi in campo per arginare il fenomeno della violenza di genere, fornendo consigli utili a coloro che purtroppo vi incappano o vi sono incappati all’interno della propria famiglia.

Bagnacavallo_Elisa Bravi

Per Valentina Contadini di Artemide, associazione che rappresenta tutte le associazioni che operano nella Bassa Romagna, “questo momento di raccoglimento deve essere anche uno stimolo per agire e reagire, dobbiamo dare il nostro contributo affinchè queste tragedie non debbano più verificarsi. Insieme a tutta la rete delle associazioni abbiamo creato dei progetti educativi per le scuole, affinchè si impari a guardare e vedere le differenze e si impari a rispettarle, a conoscere le proprie emizioni e saperle gestire, saper affrontare i propri momenti di rabbia e sconforto e auto gestirli senza esercitare il potere sul proprio partner. Al giorno d’oggi la società, la cultura e anche la musica lanciano spesso messaggi violenti, bisogna iniziare in ognuno di noi a dosare il linguaggio che a volte anche bonariamente può essere interpretato da qualcuno in modo diverso”.

Giovanna Visani dell’associazione “Incontra donne” di Alfonsine lancia l’appello alle donne che si trovano in un momento di difficoltà con il proprio partner: “Affidatevi ai centri antiviolenza che ci sono in larga scala sul territorio, restare sole è un forte rischio, pensare che il proprio partner non ci possa fare del male aumenta il rischio a cui ci si espone. Quindi abbiate fiducia di confrontarvi con le associazioni che sono oltretutto molto preparate in materia e non chiudetevi nella vostra solitudine”.

Anna Alberelli di “SOS Donna” di Faenza interviene al fianco delle colleghe: “Noi oggi siamo qui per portare solidarietà. Negli anni sicuramente si sono fatti passi avanti con tutte le associazioni sparse nel territorio, manca sicuramente ancora molta cultura. Per questo stiamo portando avanti dei progetti partendo dalle scuole elementari fino alle superiori, per poter aiutare i bambini e ragazzi a capire le differenze e il rispetto di genere. Per quanto riguarda Elisa Bravi il controllo del telefono e delle amicizie sui social da parte del marito erano già segni evidenti di violenza, se lei si fosse rivolta ai centri tutto questo forse si poteva evitare. Noi continueremo a diffondere i nostri messaggi alle donne del territorio, bisogna riuscire a capire fin da subito le intenzioni del partner che sta confondendo amore con possesso, per evitare il peggio”.

Bagnacavallo_Elisa Bravi