Deiezioni canine davanti ai negozi, Clama Ravenna: “Inutile munirsi di acqua, ecco le nostre soluzioni”

L’associazione Clama di Ravenna interviene in merito alla questione della pulizia dalle deiezioni e altre evacuazioni di animale dei muri di affaccio degli stabili, dei negozi e dei mezzi di locomozione parcheggiati sulla pubblica via della città, dichiarando “l’inutilità di far munire d’acqua i proprietari prima della passeggiata con il proprio amico a quattro zampe.”

“A fine novembre 2019 – dichiara Clama – si è discusso in Commissione Consigliare 4 l’articolo 17 “Conduzione di animali in aree pubbliche o di pubblico passaggio” inserito nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana; il comma 5 in particolare recita: ‘Deve essere inoltre  garantita la nettezza degli spazi percorsi, ivi compresi i beni di proprietà di terzi quali i muri di affaccio degli stabili, dei negozi e dei mezzi di locomozione parcheggiati sulla pubblica via, intervenendo nel pieno rispetto del benessere animale, affinché il medesimo desista da comportamenti inadeguati, ovvero provvedendo alla raccolta e al relativo conforme smaltimento delle deiezioni e altre evacuazioni prodotte dall’animale nonché curando la tempestiva pulizia dell’area insudiciata. È pertanto obbligatorio accompagnare gli animali muniti di idonei raccoglitori per gli escrementi e di acqua per la detersione delle superfici.’ Ferma restando l’obbligatorietà sacrosanta di raccogliere sempre e comunque le deiezioni solide dei nostri cani, la disposizione che prevede per i  proprietari la necessità di munirsi  d’acqua  prima di affrontare la passeggiata con il proprio amico a quattro zampe al fine di rimediare al problema delle loro deiezioni liquide  suscita non poche perplessità.”

“Come associazione la riteniamo inadeguata ed inutile. E cerchiamo – aggiunge Clama – di spiegare il perché in queste righe. Se i gestori di negozi o gli abitanti del centro cittadino hanno sollevato lamentele a causa delle deiezioni liquide dei cani di proprietà, è necessario proporre provvedimenti che rispondano a criteri di logica e fattibilità e che diano risultati soddisfacenti per tutti. La soluzione prospettata, ovvero l’obbligo per i proprietari di cani di munirsi di acqua (bottiglietta da mezzo litro, 1 litro, uno zaino di bottiglie) al momento della passeggiata quotidiana, è palesemente una non-soluzione. Chiunque viva con un cane è perfettamente conscio che le deiezioni liquide di un solo cane durante una normale passeggiata sono parecchie e che per “ripulirle” tutte con acqua sarebbe quantomeno necessario trascinarsi dietro quantità ingenti di acqua, in base anche alla dimensione del cane; d’altro canto, dubitiamo che gestori di negozi o abitanti di palazzi antichi traggano soddisfazione dal vedersi la vetrina o il portone di legno “allagati”. La quantità d’acqua di una bottiglietta o due non farebbe altro che spargere ulteriormente l’urina del cane, con conseguente invito al cane successivo a “marcare” proprio nello stesso punto. L’obbligo della bottiglietta si prefigura pertanto come una non-soluzione che scontenterebbe tutti. Ma, lungi dal sostenere che non esistono proprietari maleducati o semplicemente poco attenti, ed avendo come mission anche la costruzione di un rapporto sempre più consapevole e rispettoso fra umani e non umani, riteniamo di poter proporre alcune soluzioni che riteniamo più efficaci.”

“1) Una campagna di sensibilizzazione per educare i proprietari di cani a vigilare sul comportamento del proprio compagno a quattro zampe, a raccogliere sempre e ovunque gli escrementi solidi con gli  appositi  sacchetti e a condurlo lontano da ingressi e vetrine per le deiezioni liquide (accompagnandolo per quanto possibile verso un’aiuola, o un albero, o un muro lontano da ingressi al momento in cui ci si accorge del “pericolo pipì”). La campagna potrebbe consistere in annunci via radio, articoli sulla stampa, affissioni nei luoghi più opportuni, incontri pubblici;

2)l’adozione di dissuasori naturali nelle zone critiche; l’apposizione di rivestimenti impermeabili delle mura del centro;

3)la predisposizione di un servizio comunale che con maggiore frequenza si occupi del lavaggio di muri e strade del centro; tale provvedimento, indipendentemente dal “problema cani”, è da ritenersi assolutamente necessario e porterebbe anche all’impiego di giovani o categorie protette.

In questo modo si eviterebbero: la fuga dei detentori di cani dalle pubbliche vie soprattutto del centro per paura di multe continue (i negozianti sono sicuri di volerlo? Niente più persone con cane a passeggio per il centro, nei bar e nei negozi non sembra un grande scelta strategica in periodi di crisi); i continui ricorsi di cittadini vessati da multe per mancato trasporto o utilizzo dell’acqua, ricorsi che peraltro hanno già visto l’assoluzione dell’accusato in Cassazione (https://canestrinilex.com/risorse/e-reato-la-pipi-del-cane-sui-muri-cass-708215/); l’insoddisfazione di negozianti ed abitanti del centro, che non vedrebbero certamente risolti i loro problemi da una bottiglietta d’acqua, già vuota dopo 10 metri di passeggiata, con conseguente ed immediato rischio sanzione per il proprietario” conclude l’associazione.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da Antonio

    Riguardo alla soluzione proposta da “clama” al punto 3 , potrebbe essere una soluzione ,ma i costi di tale intervento sono disposti a sostenerli i possessori degli animali che sporcano? Perché è comodo sputare soluzioni che poi sono a carico anche di chi non possiede animali .

  2. Scritto da ST

    Cioè, i proprietari di cani vorrebbero che fosse la collettività a pagare le spese dei danni dovuti ai bisognini dei loro amati cagnetti. OK, ci sto. Però mettiamo una bella tassa di proprietà sui cani, in modo che le spese le paghino loro… perchè credo sia utile ricordare che si vive anche senza cani.

  3. Scritto da Ds

    Tranne che per l’opera di sensibilizzazione dei proprietari dei cani dissento su tutto il resto. Ci poniamo il problema che costano troppo il reddito di cittadinanza, le pensioni, la sanità, l’assistenza ai migranti, ecc. E dovremmo spendere x lavare i muri, fare rivestimenti lavabili, ecc. Perché i cani possano urinare dove pare ai proprietari. Voglio bene ai cani ma vorrei che i proprietari ne volessero a me e agli altri. Quando ho avuto il cane lo tenevo nel mio cortile e pulivo io dove sporcava.

  4. Scritto da mauro56

    il centro storico sembra una latrina

  5. Scritto da laura

    Se la soluzione di CLAMA è quella di ” indirizzare” il proprio cane per le deiezioni liquide lontano da vetrine e abitazioni la vedo un pò complicata, un esempio per tutti è Via Mazzini, al mattino una vera e propria latrina. Se si abita in centro storico non si può pensare di portare al mattino il cane “fuori” a fare i propri bisogni. Fuori ci sono i negozi, le vetrine, i vasi di fiori messi per abbellire le vie del centro. Magari anche il cane si divertirebbe più in un prato che in una via del centro….ma il proprietario devo portarlo.

  6. Scritto da edddaie

    giustissima osservazione ,mi chiedo se è proprio necessario al cane girare in centro solo per far bella immagine al padrone? cani rinchiusi all interno di un bar o tenuti per ore sotto a un tavolo. Il cane va rispettato non esibito…lasciatelo a casa o in giardino e se non lo avete non prendetevi un cane! Lui può fare a meno di voi.

  7. Scritto da Emanuele

    La soluzione deve essere a carico delle finanze di chi possiede cani, non dei proprietari degli immobili o dei negozianti. Dunque, no cani in centro, come capita già ampiamente in molte città europee: stanno meglio loro, stiamo meglio tutti. Passeggiate nei parchi e in campagna, non a far lo struscio per le vie della città. Non conoscevo il nuovo regolamento: complimenti alla amministrazione comunale.

  8. Scritto da elisa

    la soluzione 3 mi sembra appropriata a patto di fare pagare il servizio esclusivamente ai proprietari di cani residenti in ambiente urbano.

    La multa a chi non pulisce le deiezioni degli animali mi sembra corretta e giusta per consentire un’equa fruizione dello spazio pubblico da parte di tutti. La scelta dell’obbligo di munirsi di una quantita’ adeguata di acqua per pulire le deiezioni liquide del,proprio animale sembra corretta e troppo deboli le motivazioni contro tale scelta. L’obiezione che tale obbligo allontana i potenziali clienti muniti di cane dalle veteine e’ semplicemente ridicola! Significa dare al consumismo lo stesso valore dell’educazione e del snso civico. Aggiungo che non si vedono mai cani con la museruola. Anche questo dovrebbe essere un obbligo con sanzioni tanto piu elevate quanto grande e’ l’animale. Ci sono cani senza museruola che sono all’altezza dei passeggini e questo lo trovo assolutamente sconveniente. Cosi come trovo sconveniente entrare nei negozi di biancheria con cani che strisciano con la coda o il muso sulla biancheria appesa agli stendini piu bassi. In questi casi, assicuro, sono gli altri clienti che scappano a gambe levate

  9. Scritto da obezio

    Quante stupidaggini, i cani nel centro storico non devono entrare così come a Savona. All’anagrafe canina potrebbero risultare non meno di 4000 cani, sono 4000 litri di deiezioni liquidi al giorno in centro e sempre nei stessi posti presi di mira dal cane. L’acqua non risolve niente, ci deve essere il divieto di transito al centro. Se ne devono stare a casa, abbiamo già aiuole piene di escrementi che sono diventate cagatoi e pisciatoi per cani. Un’indecenza.

  10. Scritto da G.A.

    Ma quelli di CLAMA non stanno molto bene a livello mentale… Aumentiamo la pulizia delle strade e impermeabilizziamo tutti i muri, case, vicoli e palazzi, così tutti i cani possono cagare e pisciare in pace??? Ciossi!!! Bisogna educare i proprietari, altro che! I cani devono vivere negli spazi aperti delle campagne e, se proprio stanno in città, poter sgambare in appositi spazi a loro dedicati e lì, sì, deve essere garantito il servizio di pulizia… E’ l’unica soluzione possibile.
    Scritto da uno che quasi ogni giorno è costretto a tirare secchi d’acqua e pulire cacche lasciate sul marciapiede davanti a casa da maleducatissimi padroni di cani.
    Vergognatevi!

  11. Scritto da Emanuele

    Leggendo i commenti mi viene spontanea una dichiarazione: CLAMA nasconditi!

  12. Scritto da Mah

    1) la collettività paga già quanto dovuto
    2) abbiamo persone che prendono un reddito di cittadinanza che in attesa di trovare lavoro potrebbero svolgere la funzione che vuole calma senza aumento di costi
    3) impediamo l’ingresso ai centro ai cani?! Ci sono umani che sarebbe meglio stessero a casa loro…ogni riferimento ai commenti letti è puramente casuale
    4) se alla giunta comunale non piacciono gli animali non è colpa di chi li ama
    5) i cani non soffrono in centro perché non vedono l’ora di seguire il padrone sempre e comunque e andare in centro per loro è sempre un piacere