Associazione Letizia e Amare Ravenna lanciano un grido d’allarme: aiutateci ad aiutarvi!

Le associazioni di volontariato prive di personalità giuridica non possono accedere a mutui. Onlus, associazioni volontarie, realtà del terzo settore saranno costrette a chiudere

“Stiamo attraversando un momento di gravità epocale, che confonde sino a stravolgere, ma la vera crisi, ancora più drammatica, sarà quella di domani: superata la fase acuta, infatti, ci si troverà a doversi confrontare con una autentica emergenza sociale che accentuerà la stratificazione sociale, rendendo i poveri sempre più poveri, colpendo con la sua devastante violenza i soggetti più deboli e fragili, gli anziani, i disabili, le famiglie senza lavoro” dichiarano Giovanni Santoro Presidente Associazione Letizia e Daniele Perini Associazione Amare Ravenna.
“Avvertiamo quasi l’obbligo morale di lanciare un allarme ed insieme un appello proprio da una città come la nostra dove è sorta la prima consulta del volontariato, dove le numerose associazioni di volontariato si prodigano incessantemente, da una regione come l’ Emilia Romagna in cui operano 300 centri sociali, con oltre 380.000 iscritti, sempre in prima linea, appunto, quanto ad attività a favore dei disabili, alle varie forme di accoglienza, alla realizzazione di dormitori etc” – prosegue al nota inviata da Associazione Letizia e Amare Ravenna.

“Sì, un appello allo Stato, a quello Stato che in queste ore ha opportunamente, e nessuno vuole metterlo in discussione, stanziato con decreti prestiti garantiti al 100 percento senza istruttoria e senza costi sino a 25.000 euro per le piccole e medie imprese, fondo di garanzia pmi, ma non ha menzionato le associazioni di volontariato che, in gran parte prive di personalità giuridica, non possono accedere a mutui. Onlus, associazioni volontarie, realtà del terzo settore vanno tutelate tempestivamente, sin d’ora, in caso contrario molte, troppe il prossimo anno si vedranno costrette a chiudere. E proprio quando ci sarà più bisogno di loro, del loro impegno, del loro apporto: una contraddizione stridente e inaccettabile. Ecco il perché di un appello accorato: aiutateci ad aiutarvi!” concludono Giovanni Santoro e Daniele Perini.