Un’avventura di amicizia e beneficenza: tre amici di Ravenna, una scatola di latta e 14 mila chilometri da percorrere al Mongol Rally

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Antonio, Luca e Massimiliano, che compiranno trent’anni nel 2024, sono di Ravenna, si sono conosciuti sui banchi di scuola e da allora sono inseparabili. Questa storica amicizia li porterà a partire venerdì per una delle avventure più folli del mondo: il Mongol Rally.

Il Mongol Rally: una pazza competizione

Il Mongol Rally è un rally internazionale non competitivo che si svolge dal 2004, ma che negli ultimi 5 anni non si è corso a causa prima della pandemia, poi del conflitto tra Russia e Ucraina. La gara parte a Praga nel mese di luglio e, a causa delle attuali condizioni geopolitiche, il traguardo del 2024 è stato fissato in Kazakistan, nella parte più orientale e vicina alla Mongolia, dopo essere stato in precedenza a Ulan Bator in Mongolia e a Ulan Udè in Siberia, Russia.

Regole e spirito del rally

“Per partecipare al Mongol Rally – spiegano i tre ragazzi -, è necessario utilizzare veicoli di almeno 10 anni con una cilindrata inferiore ai 1300 cm³”. La quota di iscrizione copre solo il diritto di partecipazione, adesivi per l’auto, magliette, una festa alla partenza e un podio ufficiale all’arrivo. Non è prevista alcuna assistenza tecnica, organizzativa o medica da parte degli organizzatori.

La preparazione di Massimiliano, Luca e Antonio

L’idea di partecipare al Mongol Rally è nata dieci anni fa, quando Massimiliano ascoltò il racconto di un collega del padre appassionato di viaggi in auto che lo colpì moltissimo. “Tornato a Milano all’Università da Luca e Antonio glielo racontai e così prendemmo la decisione che a trent’anni avremmo preso parte a questa avventura, la cui preparazione vera e propria è iniziata circa sette mesi fa”.

“Originariamente – raccontano -, pensavamo di usare la vecchia Peugeot di Luca, ma, dopo un controllo meccanico che ha bocciato l’auto, abbiamo dovuto cercare un altro mezzo e, alla fine, abbiamo comprato una Toyota Yaris del 2003 con 195.000 chilometri all’attivo, che soddisfaceva tutte le caratteristiche richieste!”.

mongol racing

Il trio partirà con il minimo indispensabile: tende, sacchi a pelo e materassini. In Europa sarà più facile trovare alloggi, ma, una volta superata la Turchia, contano sull’ospitalità locale.

“Nelle regioni asiatiche – commentano -, le persone sono poco abituate a vedere occidentali e spesso offrono un posto letto in cambio di piccoli doni, come giocattoli. Essendo musulmani, poi, per loro l’ospite è sacro, il che speriamo che ci garantisca una calorosa accoglienza. Partiremo con un un bagaglio leggero con pochi vestiti tecnici e comodi da usare a strati, per affrontare temperature che variano dai 45 gradi a sotto zero. È capitato nelle precedenti edizioni che dei concorrenti si siano imbattuti anche nella neve”.

Il percorso e le sfide

Non esiste un percorso prestabilito da seguire: c’è solo un punto di partenza e uno di arrivo, ma tradizionalmente esistevano tre itinerari: uno facile attraverso Ucraina e Russia, uno medio e uno difficile attraverso Iran e Pakistan, ma ora solo il percorso medio è praticabile.

I ragazzi, dopo aver attraversato Austria e Germania, arriveranno a Praga e da qui inizieranno il viaggio attraverso 12 Paesi: Slovacchia, Ungheria, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan, Uzbechistan, Tajikistan, Kyrgyzstan, Kazakistan.

“Qui il viaggio dovrebbe finire, ma l’idea è quella, dopo aver caricato l’auto su un aereo per farla rientrare in Italia, perchè è vietato abbandonarla là, di continuare il viaggio fino alla Mongolia. D’altronde si chiama Mongol Rally e ci sembra giusto onorare il nome della corsa”.

Il punto più delicato sarà probabilmente il confine tra Georgia e Azerbaijan, ancora chiuso per il Covid. “Per attraversarlo, metteremo l’auto su un camion, che così attraverserà il confine come un bene, mentre noi prenderemo un aereo e aspetteremo l’auto dall’altra parte. È stato questo uno degli aspetti che ha fatto desistere molti dal partecipare perché si dovranno pagare soldi in più per sdoganare l’auto”.

Un altro momento che rischia di far perdere giorni preziosi è l’attraversamento del Mar Caspio su un traghetto che partirà solo a raggiungimento del pieno carico. “A quel punto, arrivati in Turkmenistan, dovremmo – e qui il condizionale è d’obbligo – trovare una guida ad attenderci che, però, in caso di ritardo, potrebbe chiedere una somma aggiuntiva o, peggio, non farsi trovare, ma cerchiamo di non pensarci e, se succederà, non ci faremo scoraggiare e affronteremo l’ostacolo”.

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Raccolta fondi e comunicazione

I costi del viaggio saranno sostenuti interamente dai tre amici, che hanno anche avviato una raccolta fondi per beneficenza. Ogni squadra deve infatti devolvere una quota fissa di beneficenza di 500 sterline all’associazione Cool Earth, scelta dagli organizzatori, e un’altra somma di almeno 500 sterline a un’associazione di beneficenza a propria scelta.

Luca, Massimiliano e Antonio hanno scelto due associazioni: il Consorzio Rosa dei Venti per la cura sull’Alzheimer e Airett per la ricerca sulla sindrome di Rett. Chi volesse sostenere il viaggio e la raccolta fondi può farlo donando su gofund.me/085fcbe8.

Per documentare il viaggio pubblicheranno video su Instagram, raccontando i paesi visitati, ma lo faranno senza farsi distogliere da quello che avranno intorno, cogliendo l’occasione per disintossicarsi da tutto quello che è digitale.

Si potranno seguire le loro avventure nell’account Instagram @topidifogna_, nome scelto come omaggio a un film che amano molto, Rat Race.

Le date

“Non abbiamo idea del numero dei concorrenti che intraprenderanno il viaggio: al rally inaugurale del 2004, si presentarono alla partenza 6 squadre, ma nel 2011 le squadre partecipanti erano addirittura 300. Dopo questi anni di stop potrebbero esserci molti concorrenti, che da anni avrebbero voluto partecipare e non l’hanno potuto fare, o pochissimi perchè preoccupati delle condizioni geopolitiche”.

I tre avventurieri partiranno da Ravenna venerdì 12 luglio, mentre la partenza del rally è due giorni dopo, domenica 14. L’arrivo è previsto per il 20-22 agosto e comunque non oltre il 24 quando si svolgerà la cerimonia di chiusura degli organizzatori.

Si concluderà così questa avventura che non è solo un viaggio, ma una testimonianza di amicizia e solidarietà; non vediamo l’ora di seguire Massimiliano, Luca e Antonio in questo straordinaria avventura, in bocca al lupo!

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Commenti

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  1. Scritto da leo

    cosa si dice in questi casi in bocca al lupo crepi il lupo- ma evviva ragazzi – un viaggio emozionante ed avventuroso