Andrea Tulli (manager Cral E. Mattei) su ripresa allenamenti: “Ragazzi felicissimi di tornare in campo”

Con la federazione softball e baseball che ha permesso la ripresa degli allenamenti dopo il periodo di lockdown dovuto a Coronavirus, la squadra senior del Cral E. Mattei Ravenna è tornata in attività seguendo tutti i protocolli sanitari e le misure di distanziamento sociale previste dal governo. Quanto alla formazione under 15, la squadra ravennate, giunta alla finale scudetto lo scorso anno, dovrà attendere ancora qualche giorno per riprendere ad allenarsi, in modo da poter disporre al meglio i dispositivi atti alla prevenzione della diffusione del Coronavirus. La formazione continua la propria mission incentrata sullo sviluppo di giovanissimi talenti, potendo contare anche sulla fratellanza con la franchigia del Baseball Godo. Assieme al general manager della Cral E. Mattei Ravenna Baseball, Andrea Tulli, abbiamo fatto il punto della situazione.

L’intervista

La federazione italiana baseball softball ha annunciato la ripartenza dei campionati nel secondo weekend di luglio. Ci racconti gli step?

“Innanzitutto, gli allenamenti individuali degli atleti che prenderanno parte a competizioni di interesse nazionale si svolgono già da una ventina di giorni, ma noi per cautela e precauzione abbiamo deciso di tenere l’impianto sportivo ancora chiuso. Necessitavamo di mettere in sicurezza tutto quanto e volevamo essere certi e sicuri che, anche nella nostra zona, non ci fossero contagi. Abbiamo vissuto con cautela questo momento nonostante la prima squadra senior, dopo 20 anni, parteciperà al campionato di serie B nazionale. Per noi si tratta di una sfida importantissima, ma nonostante tutto in questa fase la cautela è d’obbligo.
La federazione ha comunicato che dal 25 maggio 2020 riprenderanno gli allenamenti di squadra e la formazione senior ha iniziato proprio questa settimana. Per quanto concerne le formazioni under 15 sino a quelle dell’under 9 di mini baseball, queste partiranno invece il primo giugno 2020. Si sarebbe potuto partire già dal 25 maggio in teoria con i più piccolini, ma la società e la sezione baseball hanno scelto per precauzione di aspettare una settimana in più per mettere cartelli e percorsi. La macchina dei manutentori del campo ha lavorato ad un ritmo incessante. Va tenuto conto che i protocolli nazionali, regionali e federali sono molto importanti”.

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E’ stato possibile tenere allenamenti individuali?

“Sì, nella maggior parte dei casi si sono svolti nei campi sportivi, ma noi abbiamo preferito non permetterlo. Stando alle norme generali, dall’11 maggio 2020 il singolo atleta poteva recarsi nell’impianto sportivo allenandosi individualmente con l’allenatore, senza contatti e mantenendo il distanziamento sociale. Il nostro impianto sportivo non era aperto, ma gli atleti sono andati al parco, seguendo un preciso piano tabellare e senza tecnico al proprio fianco”.

Puoi parlarci dei protocolli di sicurezza che avete dovuto seguire?

“Il comune di Ravenna, tramite le figure del sindaco Michele De Pascale e dell’assessore allo sport Roberto Fagnani hanno fornito direttive chiare e precise. Posso dire tranquillamente che abbiamo degli uomini politici davvero in gamba e che ci fanno sentire tranquilli anche in una fase così complessa e difficile. I protocolli scattano sin da quando l’atleta si avvicina al campo: fino a prima dell’emergenza si entrava e andava dove voleva all’interno della struttura sportiva. Oggi, chiunque arriva al campo, deve seguire un percorso d’ingresso a seconda dell’età, essendoci campi piccoli, medi e grandi.
Prima dello scoppio della pandemia si entrava tutti dallo stesso ingresso e poi ci si divideva, adesso invece l’ingresso è separato a seconda dell’età: da under 12 in giù, da 12 a 15 e da under 18 in su. Oltre all’ingresso separato è prevista anche un’uscita separata. Il campo, fondamentalmente, è condiviso da tre categorie.
Come accennavo prima, gli Atleti quando entrano da un punto fanno allenamento e poi escono da un punto differente da quello d’ingresso. Questo fa sì che se c’è squadra successiva che deve entrare su quel determinato campo, esse non si incrociano mai e sono distanziate da 50 metri”.

Gli allenamenti sono a porte chiuse?

“Sì, gli allenamenti si svolgono a porte chiuse quindi se il giocatore è minorenne viene accompagnato dal genitore che lo porta al campo e lo lascia nelle mani del dirigente. Lui misura la febbre al bimbo e il genitore deve aspettare fuori dall’impianto sportivo. Sono previsti gel sanificiabile, igienizzanti e l’uso dellla mascherina quando si sta fermi. Durante l’attività sportiva è previsto distanziamento sociale di due metri.
Avendo 150 atleti nel nostro organico, il medico sociale e gli infermieri sono sempre a disposizione della società per consulenze. La loro presenza è fondamentale perché è impossibile praticare attività sportiva con mascherina. I medici sostengono che possa provocare più danni che altro per alcalosi e iper ossigenazione. La mascherina è utilizzata solo in rare fasi in cui si sta a sedere in panchina, ad esempio. Ricordiamo che gli spogliatoi sono chiusi in questo momento e non vengono utilizzati. La durata degli allenamenti è stata ridotta di un’ora e mezza in modo da limitare il tempo di permanenza. La federazione ha inoltre proibito l’uso del tabacco da masticare piuttosto che i semi da girasole (usanze tipiche nel baseball ndr). Questo perché è vietato consumare cibi e bevande durante lo sforzo fisico a parte bere acqua direttamente dalla borraccia”.

Ravenna Baseball_Covid

I video di Marco Bortolotti sono stati di conforto e ispirazione per le famiglie?

“Innanzitutto, stiamo parlando di un amico del Ravenna. Tra Ravenna e Godo esiste una franchigia, una parentela molto importante, dal momento che noi abbiamo la squadra in serie B e loro in serie A. Condividiamo il settore giovanile non solo per quanto riguarda gli allenamenti, ma anche per le idee da sviluppare. Nelle formazioni under 18 e under 15 abbiamo anche giocatori del Godo, questo ci tengo a ricordarlo. I ragazzi che meritano fanno la B e poi vanno in serie A nella migliore delle ipotesi. Tornando alla tua domanda, i video sono stati apprezzati dai genitori dei ragazzi più giovani, perché sono serviti quale aiuto alla comprensione del gioco”.

Giocatori interessanti all’orizzonte?

“Ci tengo a precisare che il principio su cui si fonda la nostra squadra è lo sviluppo degli atleti del settore giovanile. Non abbiamo interesse a buttarci sul mercato acquistando giocatori da fuori, perché abbiamo un vivaio di grande livello. La squadra under 15 ha disputato la finale  scudetto proprio lo scorso anno, purtroppo perdendola. Vantiamo lanciatori e giocatori tra i primi in Italia, buttarsi su mercato a cercare chimere strane non è assolutamente una nostra intenzione.
Quanto ai giocatori interessanti, abbiamo ragazzi giovani e promettenti che hanno giocato in rappresentative nazionali, approdando anche negli USA per le world series. Penso a Filippo Laghi (2003), che vanta già esperienze importanti a livello nazionale e internazionale, a Filippo Tondini (classe 2004) che esordirà a breve con la prima squadra, ma anche a Cristian Laghi (2005), giocatore di livello assoluto e già pluricampione italiano ed europeo con la nazionale,  a Riccardo Focchi (2001) che l’anno scorso ha fatto panchina in serie A con il Godo ed è stato devastante come giocatore in serie C. Credo che Focchi diventerà a breve lanciatore di punta”.

Vi siete mossi nel mercato allenatori assicurandovi due coach top…

“Sì, stiamo parlando di Davide Sartini, allenatore di fama internazionale e consulente tecnico per tutte le categorie giovanili e Maurizio Zoli, ex allenatore di serie A che sarà valore aggiunto della nostra serie B”.

Spendiamo due parole sui veterani del club?

“Le nostre “chiocce” sudamericane vivono a Ravenna. Penso a Franklin Manzanillo (28 anni, ricevitore) e al quarantenne Carmillo Rumenos pietra miliare del nostro sport. Potremmo defnirlo un “Buffon” della situazione (ride), ha una conoscenza tecnica del gioco molto importante. Quest’anno giocheranno due o tre ragazzi del Godo che sono già in pianta stabile come giocatori di serie A, ma avendo meno di 21 anni possono giocoro anche in B con noi. Stiamo parlando di Alex Sabbadini e Samuele Galli, due ragazzi promettenti che daranno manforte alla nostra struttura”.

Andrea Tulli

Che supporto ha ricevuto il baseball durante questa delicatissima fase?

“La federazione ha inviato a tutte le società italiane un bonifico da 1000 euro per acquisti di materiali da impiegare per la sanificazione. Un gesto molto apprezzato chiaramente. Per il 2020 la federazione ha inoltre azzerrato le tasse gara che, per gli addetti ai lavori, sono comunque una spesa non indifferente. A livello governativo c’è la possibilità di ottenere una tax credit (credito di posta) per spese di sanificazione e messa a norma, ma è ancora presto per parlarne. L’assessore Fagnani dice che la provincia di Ravenna darà una mano alla società per quanto riguarda le utenze e sono convinto che gli aiuti saranno concreti. Ci sentiamo sollevati dalla vicinanza del comune”.

I ragazzi sono smaniosi di scendere in campo?

“Il campionato per il settore senior inizierà l’11 luglio 2020, mentre la partenza dei settori giovanili sarà comunicato dalle federazioni locali. Queste decideranno se farli partire oppure no. Quanto alla tua domanda, i ragazzi non vedono l’ora di scendere in campo e di fare attività fisica.  La settimana di allenamenti è stata da non credere, il manager della serie B Matteo Casadei è rimasto colpito dall’entusiasmo dei ragazzi. Ribadisco che restiamo sempre focalizzati sul settore giovanile, se il campionato inizierà o meno per noi è di relativo interesse. Ciò che ci preme è poter ritornare in campo consentendo ai giovanissimi di praticare attività sportiva, ludica e sociale. Questi ragazzi sono rimasti in casa da troppo tempo subendo un problema più grande di loro”.